Autonomisti lombardo-veneti, neo-borbonici, no-vax, e "forconi". Una folla variegata, quella che si è trovato di fronte oggi Alessandro Di Battista, sceso in...
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Tocca un nervo scoperto poi Di Battista quando taccia di fascismo la richiesta del voto di fiducia sulla legge elettorale avanzata dalla maggioranza. «Mi auguro - prosegue l'esponente pentastellato - che non si azzarderanno a mettere la fiducia, cosa che hanno fatto due volte nella storia: prima Mussolini con la legge Acerbo e poi De Gasperi con la legge truffa». E dalla folla partono insulti: «Ma che c... dici?», grida a muso duro un seguace di Pappalardo. Di Battista a questo punto è costretto a restituire il megafono. L'ultimo "affronto" arriva dalla piazza: «State con la Goldman Sachs», dice un manifestante a Di Battista, mentre quest'ultimo sta parlando a margine con i giornalisti. «Io Goldman Sachs? Ma guardame...», è la risposta del deputato, in romanesco. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero