La Camera ha approvato in via definitiva il decreto proveniente dal Senato sull'Ilva, sullo sviluppo della città e dell'area di Taranto. Il provvedimento è stato varato...
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«L'acquisizione di risorse per attuare il Piano ambientale è il cuore di questo dl Ilva. Obiettivo garantito dalla norma inserita che esplicita il procedimento per rendere disponibili le risorse sequestrate ai Riva: 1,2 miliardi di euro, a cui potrebbero aggiungersi altri 700 milioni di euro». Lo ha detto nell'Aula della Camera Alessandro Bratti del Pd, in dichiarazione di voto sul dl Ilva.
«Si tratta - ha aggiunto - di risanare il sito rilanciando un'attività produttiva che deve applicare le migliore tecnologie, come previsto dall'Europa. Un percorso, unico caso in Europa, che si è tradotto nel commissariamento pubblico di una grande azienda privata per motivi ambientali. Per l'azienda sono previste consistenti risorse finanziarie garantite dallo sblocco dei fondi Fintecna (156 milioni di euro) e una disponibilità di linee di credito ordinarie per circa 260 milioni di euro. Fino a 400 milioni di euro, assistiti dalla garanzia dello Stato pari a 150 milioni, serviranno per avviare gli investimenti impiantistici e di ammodernamento tecnologico degli altiforni. Inoltre, con l'entrata in vigore a gennaio della norma sull'autoriciclaggio, le risorse sono oggi bloccate, sotto sequestro, e nessuno può utilizzarle per altri scopi.
Tutte questa operazioni porteranno alla futura cessione o all' affitto dell'ILVA ad una Newco; non si tratta quindi di una statalizzazione, come qualcuno ha sostenuto. Da ricordare infine, gli interventi per la tutela delle imprese dell' indotto e i 10 milioni messi a disposizione per la messa in sicurezza e il trasferimento dei 17000 fusti di materiale radioattivo e di scorie chimiche. Vi sono poi altre due questioni che il Pd chiede al Governo: l'uso degli scarti di acciaieria e del loro utilizzo per i rilevati ferroviari e i sottofondi stradali e il potenziamento del personale della struttura dei controlli di Arpa Puglia, con attenzione a quello operante in Taranto».
«Approvato definitivamente il decreto legge. Per Taranto (e per l'Ilva) riparte la speranza». Lo scrive su Twitter il presidente del Consiglio Matteo Renzi. E accompagna al messaggio l'hashtag #lavoltabuona. Il decreto legge sull'Ilva «resta per me uno degli atti più emozionanti, pensando ai lavoratori, alle famiglie, ai bambini di questa città bella e disperata. Riparte la speranza: questa è #lavoltabuona anche per Taranto», aggiunge il presidente del Consiglio Matteo Renzi su Facebook.
UILM
«La conversione del decreto legge sull'Ilva in legge è un punto di partenza strutturale per l'industria siderurgica nazionale e per l'economia dell'intero Paese».
LEGAMBIENTE
«Quello approvato è un decreto a senso unico, schiacciato sulle esigenze della produzione, invece che sulla necessità di protezione della salute e dell'ambiente». Lo affermano in una nota il vicepresidente nazionale di Legambiente Stefano Ciafani, il presidente regionale Francesco Tarantini e il presidente del Circolo di Taranto Lunetta Franco, commentando la conversione in legge del decreto che riguarda il Siderurgico. «Seguiremo nelle prossime settimane - aggiungono - l'effettivo inserimento in altro provvedimento legislativo di norme che consentano il potenziamento degli organici di Arpa Puglia e l'arrivo dei fondi sequestrati dalla magistratura milanese e vincolati all'attuazione delle prescrizioni Aia. La dotazione finanziaria assegnata al Commissario rende comunque possibile cominciare a mettervi mano, senza attendere».
Viste le premesse, osservano ancora gli ambientalisti, «fin da ora manifestiamo quello che è più di un generico timore sull'effettivo rispetto dei tempi di attuazione del Piano Ambientale: dopo il settimo ci attendiamo l'ottavo decreto Ilva». I rappresentanti dell'associazione plaudono invece al recepimento di alcune osservazioni presentate in fase di discussione, come la modifica della «norma con cui si dispone l'utilizzo delle somme sottoposte a sequestro penale ai fini della realizzazione del Piano ambientale» e l'esplicita «indicazione dei tempi di ultimazione del Piano Ambientale, coincidente con la scadenza del 4 agosto 2016» Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero