Corruzione, Mattarella: «Cancro che si può sconfiggere»

Sergio Mattarella
«Sconfiggere la corruzione, spezzare le catene della complicità, liberare la vita sociale da questo cancro è possibile». È quanto scrive Sergio...

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«Sconfiggere la corruzione, spezzare le catene della complicità, liberare la vita sociale da questo cancro è possibile». È quanto scrive Sergio Mattarella, in occasione della Giornata Mondiale contro la Corruzione, sottolineando come su essa prosperi la criminalità organizzata: «Sconfiggere le mafie è alla nostra portata», aggiunge.


«Corruzione, complicità e illegalità - afferma Mattarella - non sono fenomeni connaturati alle nostre società. È vero piuttosto che occorre essere attivi in questo campo, che dobbiamo porci obiettivi elevati sul piano della moralità pubblica e del senso civico. La Giornata mondiale contro la corruzione, indetta dalle Nazioni Unite per promuovere azioni di
sensibilizzazione in tutti i Paesi su un tema così cruciale, evidenzia come si tratti di un male che va
combattuto tutti insieme».

«All'azione degli organismi internazionali, degli Stati, delle istituzioni pubbliche e dei corpi sociali,
deve accompagnarsi - sottolinea il presidente della Repubblica - la pratica di una cittadinanza attiva.
C'è una dimensione personale dell'impegno per la legalità che va testimoniata, insegnata, sollecitata con la coerenza dei comportamenti. Occorre rafforzare l'azione educativa, a partire dalle famiglie, dalle scuole, dai corpi intermedi. Così cresce e si rafforza la democrazia».

«La corruzione è infatti un furto di democrazia. Crea sfiducia, inquina le istituzioni, altera ogni principio di equità, penalizza il sistema economico, allontana gli investitori e impedisce la valorizzazione dei talenti.
L'opacità e il malfunzionamento degli apparati pubblici e di giustizia colpisce ancor di più i poveri e le persone deboli, crea discriminazioni, esclusioni, scarti, distrugge le opportunità di lavoro. Sulle
pratiche corruttive prosperano le organizzazioni criminali e la mafia, che soffocano le speranze dei
giovani. Si può e si deve reagire a questa inaccettabile forma di oppressione. Sconfiggere le mafie è alla nostra portata».

«Numerosi gli anticorpi presenti nella società civile: hanno il volto di cittadini consapevoli delle loro
responsabilità, di donne e uomini coscienti dei propri diritti ma anche dei propri doveri, di funzionari
pubblici che assolvono ai loro compiti, di volontari che costruiscono reti di solidarietà e di inclusione
sociale. Le istituzioni, la Magistratura, le forze di polizia dimostrano ogni giorno che i loro anticorpi
sono attivi e rendono un servizio prezioso alla comunità. Quando i meccanismi di controllo, di
accertamento e di sanzione funzionano, non vuol dire che ha prevalso lo scandalo, ma vuol dire il

contrario: che il cancro del malaffare è stato individuato e colpito. La lotta alla corruzione, in particolare nella sua dimensione internazionale, costituisce, infine, un importante contributo alla causa della pace e della cooperazione tra i popoli», conclude. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero