Sondaggi giù, M5s rincorre il Carroccio: subito in Cdm la legge #SpazzaCorrotti

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ROMA Cosa c'era di più efficace che un disegno di legge corredato dall'immancabile hashtag #Spazzacorrotti? Nella war room del Movimento 5Stelle c'è da riagguantare lo spirito delle origini e soprattutto i sondaggi, che vedono Salvini continuare a salire. Per questo urgeva un provvedimento stellato come quello che prevede un aumento delle pene e condanne a vita per chi viene giudicato corrotto. Scrive su Facebook una «lettera ai corrotti» il vicepremier M5S. Con buona pace della svolta garantista di appena qualche mese fa.

I toni su cui Di Maio punta, per impressionare, per vellicare propagandisticamente i presunti animal spirits dei suoi connazionali sono questi, da fatwa e non certo da Beccaria (chi?): «Potete anche patteggiare ma il Daspo ad aeternum non ve lo toglie nessuno. Marchiati a vita. E questo è un modo, l'unico giusto, per proteggerci da voi. Per proteggere lo Stato, gli imprenditori onesti che da anni chiedevano questa misura, e tutti noi». Il Daspo «eterno» per i corruttori (una sorta di «lettera scarlatta», letterariamente parlando, anche se qui non si parla di alta letteratura) è una novità assoluta. Ovvero il divieto a partecipare agli appalti pubblici per chi ha condanne superiori a due anni per reati che vanno dalla corruzione per l'esercizio della funzione all'abuso d'ufficio aggravato dal vantaggio o dal danno di rilevante gravità. Daspo che permane anche se si viene riabilitati. Il ddl che porta la firma del guardasigilli Bonafede è pronto per andare in Consiglio dei ministri tra domani e venerdì nonostante i dubbi della Lega. E interviene anche sulla corruzione tra privati, prevedendo la procedibilità d'ufficio. E lo stesso vale anche per l'istigazione alla corruzione tra privati.
All'eventuale corrotto, il Di Maio inquisitoriale si rivolge con questi avvertimenti: «Mentre ti propongono la tangente, ci potrebbe essere un infiltrato delle forze dell'ordine proprio al tuo fianco perché pensi che faccia parte della combriccola. E invece è lì per arrestarti, un moderno Donnie Brasco. Avrete il terrore di accettare quella tangente e quindi magari non lo farete». E ancora: «Nel caso in cui qualcuno venisse beccato con le mani nella marmellata, avrebbe un'altra bella sorpresa. Non potrebbe più mettere piede in un ufficio pubblico neppure contrattare con la pubblica amministrazione. A vita! Mai più. Non c'è santo che tenga». Punta a far paura il vicepremier. Ammesso che far paura serva a qualcosa. La Lega è più che dubbiosa su tutto ciò. Forza Italia non voterebbe mai lo Spazzacorrotti. E molti timori preventivi lambiscono il provvedimento.

Stefania Piras
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Il Messaggero