La Cassazione, respingendo il ricorso della procura di Milano, ha confermato la continuazione dei reati delle condanne definitive di Fabrizio Corona e così anche il cumulo...
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Il 13 ottobre 2016, poco dopo il nuovo arresto di Corona per l'ormai nota vicenda dei soldi nel controsoffitto, che si è conclusa con una sentenza di un anno per il solo illecito fiscale, gli allora pm dell'esecuzione Nunzia Gatto e Nicola Balice avevano presentato il ricorso in Cassazione. La richiesta era quella di annullare il provvedimento con cui il gip Ambrogio Moccia, a fine settembre 2016, aveva evitato a Corona di ritornare in cella riconoscendo la continuazione tra i reati di estorsione, tentata estorsione e bancarotta, per i quali è stato condannato in via definitiva. Il primo a riconoscere la continuazione tra i reati era stato, nel 2014, l'allora gip Enrico Manzi. Decisione, anche quella, impugnata in Cassazione e poi tornata davanti al gip. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero