Città del Vaticano - Non sarà un viaggio facile quello di Papa Francesco in Cile. Da settimane si assiste a una escalation preoccupante: le polemiche e il...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Nel frattempo un gruppo di manifestanti, capeggiati dall’ex candidata presidenziale Roxana Miranda, ha occupato oggi la sede della nunziatura apostolica nella capitale cilena. Urlando «Qui il problema non è la fede, ma piuttosto i milioni che si stanno spendendo» ha infiammato ancora di più la piazza. Miranda, leader di un gruppo di senza tetto, sulla sua pagina di Twitter, ha pubblicato un video nel quale si vede come agenti delle forze di sicurezza cilene sono entrati nella sede della nunziatura, malgrado i manifestanti abbiano cercato di impedire l’accesso. Mezz’ora dopo, un nuovo messaggio informava che i manifestanti sono ora detenuti in un ufficio dei carabinieri cileni nel quartiere di Providencia, insieme allo slogan «i soldi del fisco se li porta via Francisco».
Il Cile è in fiamme anche per come Papa Francesco sta gestendo il caso di un vescovo che avrebbe coperto un caso conclamato di pedofilia. Francesco nonostante le reiterate lamentele da parte dei fedeli per avere nominato vescovo Juan de la Cruz Barros, che ha mantenuto al suo posto in questi anni nonostante le imponenti manifestazioni di protesta, anche politiche, e le accuse di tre vittime e da numerosi sacerdoti e fedeli, che gli imputano di essere stato complice degli abusi sessuali compiuti dal sacerdote Fernando Karadima, per molti anni una celebrità della Chiesa cilena, ormai ottantenne e condannato solo nel 2012. Un ritardo nel tutelare i minori giudicato imperdonabile. Forse è per questo motivo che un gruppo di vandali hanno attaccato a titolo dimostrativo tre chiese a Santiago del Cile, gettando bombe carta che hanno causato modesti danni. A questi atti violenti sono stati diffusi dei volantini contro la visita papale. Uno di questi recitava: «Caro Papa Francesco la prossima bomba potrebbe essere per te».
Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero