Il ministero dell'Interno «consegna oggi alla Commissione atti riservati e atti non classificati relativi al caso Maro che finora non erano stati messi a disposizione». ...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
A mettere i faldoni con le carte sul tavolo della Commissione di inchiesta sul rapimento e sulla morte di Aldo Moro è lo stesso titolare del Viminale, Angelino Alfano. Il ministro, partecipando alla seduta plenaria della Commissione presieduta da Beppe Fioroni, ha poi detto che «insieme a quei documenti ci sono atti relativi a procedimenti giudiziari avviati dalle Procure di Roma e Torino, relativi alla vicenda Moro».
Nel merito, ha poi spiegato Alfano, «per gli atti riservati, che come tali, sono sottoposti a divieto a divulgazione, ho già disposto l'avvio della procedura di immediata declassifica». «Negli atti non classificati - ha detto - che sono la maggior parte, sono invece riportati nominativi ed elementi di relazione con partner esteri che è previsto non siano di libera divulgazione ancora per diversi anni». «Non sono segreti e men che meno segreti di Stato ma è quanto prevede la disciplina vigente in materia di beni culturali», ha concluso il ministro dell'Interno. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero