«Grillo? Davide Casaleggio? Il direttorio? Ora chi guiderà il M5S?». È la domanda che tutti, anche all'interno del Movimento, si pongono dopo la...
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D'altronde, lo stesso comico genovese nelle scorse settimane aveva annunciato che «cambiamenti» sarebbero stati imminenti. L'alternativa è rappresentata dal passaggio della cabina di regia interamente nelle mani del direttorio M5S. Non tutti tra i pentastellati - soprattutto al Senato - sono però convinti che Luigi Di Maio, Alessandro Di Battista, Roberto Fico, Carlo Sibilia e Carla Ruocco (tutti deputati) abbiano sufficiente piglio per guidare il «partito» per motivi anagrafici e di equilibrio tra le due Camere. Palazzo Madama reclama un peso maggiore all'interno degli organismi direttivi: spesso si sono fatti i nomi dei senatori Paola Taverna e Nicola Morra per incarichi di primo piano. C'è, infine, da definire il ruolo di Davide Casaleggio.
Il figlio del co-fondatore si trova ora ad avere la maggioranza della Casaleggio Associati, proprietaria del blog di Beppe. Ad affiancarlo ci saranno anche i soci e Filippo Pittarello (attualmente aiuta il gruppo parlamentare a Bruxelles). In Parlamento non tutti sono convinti che Davide abbia la sensibilità politica del padre. Ma non mancano neanche i suoi ammiratori, convinti che possa bilanciare «lo strapotere» del direttorio e dare un'impronta più strategica. «Gianroberto era un visionario nel senso che riusciva a capire prima il futuro - spiega una delle fonti -. Era consapevole delle condizioni di salute ed aveva pianificato cosa sarebbe accaduto quando lui non ci sarebbe stato più. Pianificava tutto, sempre».
La soluzione potrebbe quindi averla immaginata lo stesso Casaleggio con il suo testamento politico: un periodo di transizione con direttorio e Davide che si aiutano sotto il controllo di Grillo e traghettano il «partito» durante questo periodo difficile.
Il Messaggero