Maxi-fuga di gas in California: dichiarato lo stato d’emergenza

Maxi-fuga di gas in California: dichiarato lo stato d’emergenza
Gli Stati Uniti sono alle prese con il più grande disastro ambientale della loro storia, secondo solo alla marea nera che nel 2010 inquinò gran parte delle acque nel...

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Gli Stati Uniti sono alle prese con il più grande disastro ambientale della loro storia, secondo solo alla marea nera che nel 2010 inquinò gran parte delle acque nel Golfo del Messico. Questa volta a far scattare l’allarme è stata una grande fuga di gas da un pozzo per lo stoccaggio di metano nel sottosuolo a Porter Ranch, sobborgo chic alle porte di Los Angeles.


Il governatore della California, Jerry Brown, ha anche dichiarato lo stato di emergenza nei territori interessati: qui già oltre duemila famiglie sono state costrette ad abbandonare le proprie case, e altre tremila lo faranno nei prossimi giorni. L’Agenzia federale dell’aviazione civile americana ha anche chiuso per precauzione il traffico aereo sopra la zona.

La fuga di gas è cominciata lo scorso 23 ottobre da un giacimento esaurito profondo 2400 metri, ora utilizzato per lo stoccaggio di metano della Southern California Gas Company ad Aliso Canyon, nella valle di San Fernando. Nonostante i numerosi tentativi, i tecnici non sono riusciti a fermare la perdita, per cui si stima che una quantità compresa tra le 44 e le 58 tonnellate di materiale tossico vengano immesse ogni ora nell’atmosfera. Il che sta provocando già una serie di disturbi alla salute delle persone, con numerosi casi di ricovero per eccessiva nausea, sanguinamento dal naso e forti mal di testa.

Non solo. Il metano immesso nell’aria è anche un potente gas serra, con un potere riscaldante 86 volte superiore all’anidride carbonica su un periodo di vent’anni. «E’ come se venissero bruciati 3,15 miliardi di litri di benzina – ha commentato Tim O’Connor, avvocato dell’organizzazione ambientalista Environment Defense Fund -. È pari all’emissione di gas serra prodotti in un giorno da quattro milioni e mezzo di vetture». Per questo gli esperti l’hanno definito il peggior disastro ambientale nella storia degli Stati Uniti dopo quello provocato dall’esplosione della piattaforma petrolifera Deepwater Horizon gestita dalla Bp nel Golfo del Messico quasi sei anni fa.


Secondo la società responsabile dell’estrazione di gas, ci vorranno ancora altri tre o quattro mesi per fermare la fuga. Bisognerà infatti perforare un pozzo parallelo per iniettare liquidi bloccanti in quello difettoso. Il governatore dello Stato ha anche assicurato che la stessa compagnia si farà carico delle spese per sistemare la situazione. Solo il costo del metano presente attualmente nell’atmosfera è pari più di 11 milioni di dollari, mentre si stima che dal giorno dell’incidente la produzione di gas ad effetto serra su tutta la costa californiana sia aumentato del 25%.  Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero