«L'epoca di Berlusconi e del suo rapporto con i giudici è finita». C'è un certo imbarazzo e una forte presa di distanza nel Movimento 5 Stelle...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
LEGGI ANCHE ----> Salvini indagato per il caso Diciotti
Con il rischio che la vicenda dei fondi della Lega indebolisca il connubio gialloverde al governo. E nelle stesse ore anche il presidente Sergio Mattarella aumenta il livello di vigilanza su una vicenda che, essendo il capo dello Stato anche presidente del Consiglio Superiore della Magistratura, non può non toccarlo.
Del resto, ai vertici dei 5 Stelle, la preoccupazione su un'alleanza con un partito coinvolto in un'inchiesta come quella di Genova e che replica attaccando platealmente i giudici è alta. E il rischio di una ricaduta sull'elettorato pentastellato palpabile. Già ieri, subodorando l'incancrenirsi della vicenda giudiziaria sui fondi della Lega, il leader del M5S Luigi Di Maio aveva indirettamente preso le distanze, lanciando proprio con Bonafede il ddl anticorruzione in un Cdm che registrava l'assenza di Salvini e promettendo, in conferenza stampa, lo stop ai finanziamenti «nascosti» ai partiti. E a ciò va aggiunto, come corollario, che lo scontro tra Salvini e i giudici riguarda anche le indagini nei confronti del vicepremier per la vicenda della nave Diciotti. Una vicenda che, all'interno del M5S, aveva irritato l'ala ortodossa del M5S e dalla quale aveva preso le distanze il presidente della Camera Roberto Fico. Fico che, oggi al G7 dei Parlamenti in Canada, non a caso, parla di «conciliazione tra la sicurezza e i valori e principi iscritti nelle nostre Costituzioni, nelle convenzioni e Carte europee ed internazionali». E il rischio, ora, è che il ddl anticorruzione trovi, in Parlamento, l'ostruzionismo leghista che già prima del duplice «colpo» della magistratura aveva espresso più di un dubbio sul provvedimento cosiddetto «spazzacorrotti». Un provvedimento che, per il M5S, è invece fondamentale per marcare la sua autonomia legalitaria. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero