Rum, whisky o alcol etilico, da vendere a supermercati e locali. In realtà, si trattava di un miscuglio di acqua, zucchero e coloranti. Quella scoperta dalla Guardia di...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Gli inquirenti hanno scoperto che la miscela era in gran parte analcolica. Solo in alcuni contenitori c'era una modesta percentuale di alcol (tra il 9 e il 12%). Secondo le Finanza, lo scopo della frode era di natura fiscale: il prodotto non sarebbe stato messo in vendita come dichiarato nei documenti di accompagnamento, ma sarebbe servito a sottrarre il pagamento dell'accisa sull'intera partita (circa 300mila euro) attraverso la circolazione "in nero" di analoghi quantitativi di prodotto genuino.
Le bevande fasulle, infatti, viaggiavano con documenti regolari, mentre i veri alcolici viaggiavano "in nero". L'intervento dei militari del Nucleo di Polizia economico finanziaria ha interrotto il tentativo di frode portando alla denuncia di tre persone: il rappresentante legale della società lombarda venditrice, quello della società campana che aveva comprato il prodotto e anche il bolognese che ha in gestione il deposito. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero