CITTA' DEL VATICANO Serpentoni di transenne, controlli meticolosi, file ai metal detector, divieto di parcheggio in diverse vie attorno a San Pietro. Il flusso ininterrotto...
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Il Papa tornerà a parlare nuovamente del «nuovo umanesimo europeo» davanti ad Tajani, presidente del Parlamento Europeo; Tusk, presidente del Consiglio Europeo, e Junker, presidente della Commissione Europea. Il premier italiano Gentiloni sarà il primo a parlare assieme a Tajani. Le sfide per gli europei, secondo Papa Bergoglio, non sono tante, anche se sono enormi, difficili, complicate. L'immigrazione, l'integrazione, la crisi europea, la capacità di fare sistema e vincere la paura e i populismi che seminano veleno per il futuro.
«Il pericolo dei populismi – ha detto Tajani a tv2000 la tv dei vescovi– si allontana dando risposte concrete ai cittadini e riducendo le distanze che purtroppo oggi esistono tra le istituzioni comunitarie e i cittadini. L’Europa non può essere un castello con il ponte levatoio alzato dove i cittadini stanno fuori a guardare e vengono guardati con disinteresse da una burocrazia onnipotente».
Il sogno di Bergoglio è quello di una Europa solidale. Nel discorso per il Premio Carlo Magno, elencò i suoi desideri: «Sogno un’Europa in cui essere migrante non sia delitto bensì un invito a un maggior impegno con la dignità di tutto l’essere umano. Sogno un’Europa che promuove e tutela i diritti di ciascuno, senza dimenticare i doveri verso tutti. Sogno un’Europa di cui non si possa dire che il suo impegno per i diritti umani è stata la sua ultima utopia. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero