Vaticano blindato per l'arrivo dei leader Ue, Bergoglio sogna un'Europa aperta e solidale

Vaticano blindato per l'arrivo dei leader Ue, Bergoglio sogna un'Europa aperta e solidale
di Franca Giansoldati
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Venerdì 24 Marzo 2017, 08:44
CITTA' DEL VATICANO Serpentoni di transenne, controlli meticolosi, file ai metal detector, divieto di parcheggio in diverse vie attorno a San Pietro. Il flusso ininterrotto dei turisti sembra noncurante delle misure eccezionali di questi giorni per via dell'arrivo di 27 Capi di Stato europei dal Papa mentre si sottomette pazientemente agli accertamenti. Rito quotidiano ormai accettato e metabolizzato in tempi segnati da ciclici attacchi terroristici. La massa dei turisti però va e viene come sempre, telefonino in mano, catturando immagini cammin facendo. Il cupolone, il folklore delle guardie svizzere, i giochi di luce della fontana al centro della piazza. La Babele di lingue che per esempio si ascolta al di là del Tevere mentre si è in fila per entrare in basilica, offre uno spaccato della globalizzazione, in una mescolanza allegra di tratti somatici, di abbigliamenti, di generazioni sovrapposte, di fedi a stretto contatto. Rimbomba ancora l'eco del cordoglio espresso ieri da Papa Francesco alla Gran Bretagna per l'attentato di mercoledì. Oggi in Vaticano è il turno dell'Europa nell'udienza ai 27 capi di Stato riuniti a Roma per il 60esimo compleanno dei Trattati di Roma. Lo stato di salute del vecchio continente sarà al centro del discorso di Bergoglio. «La Nonna Europa», come l'ha chiamata, per via del tasso di natalità prossimo allo zero e della paura di aprirsi al nuovo, alla mescolanza dei flussi immigratori. L’appuntamento è fissato per oggi pomeriggio, alle 18, nella Sala Regia del Palazzo Apostolico.

Il Papa tornerà a parlare nuovamente del «nuovo umanesimo europeo» davanti ad Tajani, presidente del Parlamento Europeo; Tusk, presidente del Consiglio Europeo, e Junker, presidente della Commissione Europea. Il premier italiano Gentiloni sarà il primo a parlare assieme a Tajani. Le sfide per gli europei, secondo Papa Bergoglio, non sono tante, anche se sono enormi, difficili, complicate. L'immigrazione, l'integrazione, la crisi europea, la capacità di fare sistema e vincere la paura e i populismi che seminano veleno per il futuro.

«Il pericolo dei populismi – ha detto Tajani a tv2000 la tv dei vescovi– si allontana dando risposte concrete ai cittadini e riducendo le distanze che purtroppo oggi esistono tra le istituzioni comunitarie e i cittadini. L’Europa non può essere un castello con il ponte levatoio alzato dove i cittadini stanno fuori a guardare e vengono guardati con disinteresse da una burocrazia onnipotente».

Il sogno di Bergoglio è quello di una Europa solidale. Nel discorso per il Premio Carlo Magno, elencò i suoi desideri: «Sogno un’Europa in cui essere migrante non sia delitto bensì un invito a un maggior impegno con la dignità di tutto l’essere umano. Sogno un’Europa che promuove e tutela i diritti di ciascuno, senza dimenticare i doveri verso tutti. Sogno un’Europa di cui non si possa dire che il suo impegno per i diritti umani è stata la sua ultima utopia. 
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