Il cardinale Bagnasco: «Nessun appoggio al referendum abrogativo sulle unioni civili»

Il cardinale Bagnasco: «Nessun appoggio al referendum abrogativo sulle unioni civili»
CITTA' DEL VATICANO Con buona pace di quei parlamentari cattolici che stanno già scaldando i motori per iniziare a raccogliere le firme per un referendum abrogativo...

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CITTA' DEL VATICANO Con buona pace di quei parlamentari cattolici che stanno già scaldando i motori per iniziare a raccogliere le firme per un referendum abrogativo sulla unioni civili, la Cei ha annunciato che non offrirà loro nessun appoggio. L'ipotesi di un referendum abrogativo, caldeggiato anche da diversi movimenti, non rientra proprio nell’agenda dei vescovi. A gelare ogni iniziativa è stato il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei, alla fine dell’assemblea episcopale svoltasi in Vaticano: "le iniziative sono in mano ai laici doverosamente e sono portate avanti dai laici". Insomma, parola d’ordine: equidistanza.


Non solo. "Sulle unioni civili” ha spiegato il cardinale, “non ho dato mai giudizi di valore o di merito". Il cardinale nella sua recente relazione in assemblea aveva messo in evidenza che di una normativa del genere l’Italia non ne aveva di certo bisogno, e che la questione dell’utero in affitto altro non è che un “colpo finale” alla famiglia tradizionale, tra un uomo e una donna. "Ho semplicemente condiviso con i miei confratelli vescovi le voci che raccogliamo per strada, nelle case della gente, in mezzo alle persone semplici con cui noi vescovi siamo a contatto tutti i giorni".

Bagnasco indica la strada: "Bisogna crescere sempre di più nell'impegno a favore delle famiglie, nella pastorale famigliare, questo sì". Quanto  all’obiezione di coscienza dei sindaci, il cardinale ha smorzato: "in assemblea non ne abbiamo assolutamente parlato sapendo anche le parole dette in altro contesto dal Papa".

"Cerchiamo di dare voce, in tutti i campi, alla nostra gente", ha detto Bagnasco, su "questioni che la gente ritiene gravi, avvertite come tali dal popolo: l`occupazione, la demografia, cioè la natalità estremamente bassa, e la crescente preoccupazione per la ludopatia". "Come sempre noi pastori diamo voce alla nostra gente", ha ripetuto il cardinale.
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Il Messaggero