Non solo. "Sulle unioni civili” ha spiegato il cardinale, “non ho dato mai giudizi di valore o di merito". Il cardinale nella sua recente relazione in assemblea aveva messo in evidenza che di una normativa del genere l’Italia non ne aveva di certo bisogno, e che la questione dell’utero in affitto altro non è che un “colpo finale” alla famiglia tradizionale, tra un uomo e una donna. "Ho semplicemente condiviso con i miei confratelli vescovi le voci che raccogliamo per strada, nelle case della gente, in mezzo alle persone semplici con cui noi vescovi siamo a contatto tutti i giorni".
Bagnasco indica la strada: "Bisogna crescere sempre di più nell'impegno a favore delle famiglie, nella pastorale famigliare, questo sì". Quanto all’obiezione di coscienza dei sindaci, il cardinale ha smorzato: "in assemblea non ne abbiamo assolutamente parlato sapendo anche le parole dette in altro contesto dal Papa".
"Cerchiamo di dare voce, in tutti i campi, alla nostra gente", ha detto Bagnasco, su "questioni che la gente ritiene gravi, avvertite come tali dal popolo: l`occupazione, la demografia, cioè la natalità estremamente bassa, e la crescente preoccupazione per la ludopatia". "Come sempre noi pastori diamo voce alla nostra gente", ha ripetuto il cardinale.
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