Era diventato una star mondiale, ma lui voleva solo continuare a fare musica senza essere al centro dell'attenzione. Con il successo, per Avicii, era giunto anche un periodo...
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Si chiama Avicii: la vera storia ed è uscito nello scorso autunno. Il docu-film racconta, attraverso le testimonianze dello stesso dj e dei grandi nomi della musica mondiale con cui ha collaborato, l'ascesa di un talento puro ma anche troppo fragile per reggere determinate pressioni. «Quando ho composto Levels mi sono detto: "È fantastica". Non ci potevo credere. Da allora tutto è decollato», spiegava il dj parlando del brano che lo ha consacrato a livello mondiale.
Tanti musicisti che hanno collaborato con lui lo hanno definito un genio: da Madonna a Chris Martin dei Coldplay, passando per David Guetta e Wyclef Jean, che addirittura lo aveva paragonato a un Bach dei nostri tempi. Il successo, però, lo stava consumando per sua stessa ammissione: «Non voglio essere costantemente al centro dell'attenzione, non so più neanche chi sono perché tutti conoscono Avicii ma pochi sanno chi è davvero Tim e cosa prova. La percezione che le persone hanno di me è lontana dalla realtà». Tra depressione e alcolismo, il dj aveva iniziato ad accusare dei seri problemi di salute che alla fine lo portarono a decidere di lasciare le scene. Avicii spiegava: «Quando smetterò di esibirmi, sarà la fine per me». Parole che oggi risuonano come un triste presagio.
IL TRAILER DEL DOCU-FILM
Il Messaggero