Avicii, l'incredibile documentario su Netflix che presagiva la sua fine

Avicii, il documentario su Netflix che presagiva la sua fine
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Mercoledì 25 Aprile 2018, 11:09 - Ultimo aggiornamento: 14:58
Era diventato una star mondiale, ma lui voleva solo continuare a fare musica senza essere al centro dell'attenzione. Con il successo, per Avicii, era giunto anche un periodo di fortissimo disagio, in cui il 28enne dj svedese morto venerdì scorso in Oman non riusciva a reggere una simile pressione cadendo in preda all'alcolismo. C'è un lato nascosto, quello del Tim Bergling più intimo, che era stato raccontato, a pochi mesi dalla morte, da un documentario esclusivo su Netflix.



Si chiama Avicii: la vera storia ed è uscito nello scorso autunno. Il docu-film racconta, attraverso le testimonianze dello stesso dj e dei grandi nomi della musica mondiale con cui ha collaborato, l'ascesa di un talento puro ma anche troppo fragile per reggere determinate pressioni. «Quando ho composto Levels mi sono detto: "È fantastica". Non ci potevo credere. Da allora tutto è decollato», spiegava il dj parlando del brano che lo ha consacrato a livello mondiale.



Tanti musicisti che hanno collaborato con lui lo hanno definito un genio: da Madonna a Chris Martin dei Coldplay, passando per David Guetta e Wyclef Jean, che addirittura lo aveva paragonato a un Bach dei nostri tempi. Il successo, però, lo stava consumando per sua stessa ammissione: «Non voglio essere costantemente al centro dell'attenzione, non so più neanche chi sono perché tutti conoscono Avicii ma pochi sanno chi è davvero Tim e cosa prova. La percezione che le persone hanno di me è lontana dalla realtà». Tra depressione e alcolismo, il dj aveva iniziato ad accusare dei seri problemi di salute che alla fine lo portarono a decidere di lasciare le scene. Avicii spiegava: «Quando smetterò di esibirmi, sarà la fine per me». Parole che oggi risuonano come un triste presagio.

IL TRAILER DEL DOCU-FILM
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