Austria, coppie lesbiche: la Consulta dà il via libera all'inseminazione

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BERLINO - Le coppie lesbiche in Austria hanno vinto la loro annosa battaglia: la corte costituzionale ha accolto il ricorso presentato da una coppia di donne che rivendicava il...

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BERLINO - Le coppie lesbiche in Austria hanno vinto la loro annosa battaglia: la corte costituzionale ha accolto il ricorso presentato da una coppia di donne che rivendicava il diritto alla donazione di sperma per procreare. D'ora in poi, appena la giurisdizione in vigore sarà adattata alla pronuncia dell'alta corte emessa la settimana scorsa, le coppie lesbiche potranno farsi inseminare con sperma di donatori e soddisfare il desiderio di avere figli. Il legislatore avrà tempo fino a tutto dicembre per mettersi al passo. Fino ad allora, tranne che per la coppia che ha ricorso, vale la legge in vigore attualmente, che consente la fecondazione tramite donazione di sperma solo a coppie eterosessuali.




Quelle lesbiche erano costrette ad andare all'estero in paesi dove la donazione di seme è consentita. Come ha fatto la coppia ricorsa alla corte costituzionale: Brigitte Bichler era andata in Danimarca per sottoporsi alla pratica e ora ha un bambino di quattro anni che cresce assieme alla sua compagna. La Danimarca è uno dei nove paesi europei che permettono oggi la procreazione medica assistita (Pma): gli altri sono Svezia, Finlandia, Norvegia, Islanda, Belgio, Olanda, Gran Bretagna, Spagna.



In Austria, governata da una grande coalizione fra socialdemocratici (Spoe) e popolari (Oevp, cristiano democratici), la sentenza della corte vale solo per le coppie lesbiche, non per le singole donne omosessuali, nè per le coppie di uomini gay. Al riguardo si prevede che la corte dovrà prossimamente pronunciarsi, ha detto il presidente Gerhard Holzinger, che ha spiegato la sentenza emessa argomentando che non c'erano ragioni motivate per giustificare la discriminazione esistente. L'argomento del legislatore della «difesa della famiglia» qui non vale, ha detto: le coppie di lesbiche non sostituiscono il matrimonio o le coppie eterosessuali, ma li integrano e quindi non ne rappresentano una minaccia. Nel soddisfacimento del desiderio di procreare figli, anche se in una coppia omosessuale femminile e tramite donazione di terzi, «non si riscontra un potenziale di minaccia», è detto ancora nel dispositivo della sentenza.



La pronuncia della corte costituzionale è stata accolta con grande soddisfazione dal movimento omosessuale lesbico e dai verdi (all'opposizione) e dai socialdemocratici (al governo). «È stata finalmente soddisfatta una richiesta avanzata da anni», ha dichiarato la presidente dell'Iniziativa omosessuali, Cecile Balbous. La legge in vigore dovrà essere cambiata entro la fine di dicembre in armonia con la sentenza: «non c'è molto tempo per riparare la legge entro il 2014, ma ce la faremo», ha detto il ministro della giustizia, Wolfgang Brandstaetter (Oevp). «La famiglia oggi è più che un padre, una madre, un figlio, ci sono molti genitori single, famiglie ricostituite e omosessuali, bisogna riconoscere questa realtà», ha detto la ministra per le donne, Gabriele Heinisch-Hosek (Spoe).
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Il Messaggero