«Nessuna falla nella nostra sicurezza». In meno di 24 ore sono state individuate quattro persone per il loro presunto ruolo nell’attentato alla cattedrale copta...
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«Sono ormai più di due anni che tentano di colpire il Paese - dice senza giri di parole Al-Sisi - attaccando anche la nostra economia compresi i beni primari. Tutto questo per creare malcontento tra il popolo. Ma non ci riusciranno. E soprattutto non divideranno cristiani e musulmani in questo Paese». Secondo fonti investigative, nello scoppio sarebbero stati impiegati oltre 10 chili di tritolo. Alcuni media egiziani, hanno pubblicato quelle che sarebbero le foto del cadavere del kamikaze, di cui sono stati ritrovati la testa e le gambe, come già aveva annunciato la procura nelle scorse ore, precisando che l’istituto di medicina legale ha potuto eseguire l’autopsia solo su sette delle 25 vittime dell’attentato, poiché i familiari delle altre vittime si sono rifiutate. Ieri Al-Sisi, ha percorso qualche centinaio di metri davanti al corteo funebre, nel quale erano presenti anche il patriarca copto, papa Tawadros II, con vescovi e sacerdoti e diverse personalità politiche. Le salme delle 23 vittime, in bare avvolte nel tricolore egiziano - com’è uso nei funerali di militari vittime di guerra o di attentati - sono state portate davanti al mausoleo da militari in alta uniforme.
Oggi invece si è tenuta la cerimonia funebre nella chiesa della Vergine Maria, a Nasr City, quartiere orientale del Cairo. Papa Teodoro II, primate della Chiesa copta ortodossa, ha tenuto un sermone per le vittime. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero