La campagna elettorale è sospesa, per 24 ore. I toni da comizio no. Il sangue sparso ieri sera nel cuore di Londra macchia anche il voto politico nel Regno Unito, a pochi...
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Poi, sfidando quel 'politically correct' che nelle stesse ore l'alleato americano prova a mandare al macero, via Twitter, fa riferimento ai «valori superiori» della cultura britannica rispetto ai «predicatori» delle moschee ultrà. La condanna dell'attacco di London Bridge e Borough Market, il terzo sull'isola in tre mesi, è identica nelle dichiarazioni di May, di Corbyn e di tutti gli altri capi partito. Le pose, i concetti e i richiami subliminali non lo sono affatto. Parlando dinanzi al portoncino al numero 10 di Downing Street, May - vestita di nero, come a lutto - si rivolge alla nazione da primo ministro. Ma tocca anche le corde dell' «ideologia», per condannare quella dei seguaci più radicali di Allah. Concede all'impostazione classica dei leader europei e occidentali la premessa che i terroristi rappresentano «una perversione dell'Islam e della verità». E, tuttavia, inalbera la bandiera dello scontro di valori, se non di civiltà. Mette in fila l'attacco del 22 marzo a Westminster, l'attentato suicida del 22 maggio del giovane figlio di rifugiati politici libici anti-Gheddafi a Manchester e quanto accaduto ieri sera: ammettendo che non vi è una collegamento diretto, ma evocando «un nuovo trend» nel quale «il terrorismo chiama il terrorismo e gli assalitori vengono ispirati da altri assalitori».
Quindi gli accenti si fanno più tribunizi. «È tempo di dire 'Enough is enough', il troppo è troppo», sbotta lady Theresa, promettendo lotta senza quartiere, anche sul terreno culturale, «non solo con l'azione militare o di intelligence», nei confronti di chi «sparge l'estremismo e il settarismo» in un Regno Unito ormai multietnico: a larga presenza di musulmani come di gente d'altre fedi. «Abbiamo avuto fin troppa tolleranza», insiste, «bisogna cambiare» registro, «così non si può più andare avanti». Il suo proclama va anche oltre: «I nostri valori di pluralismo sono superiori» a quelli di chi predica il male, dice. Predicatori che - rilancia - non possono avere una zona franca neanche su internet. Infine l'appello patriottico, di sapore simil bellico, che confina di fatto con un appello elettorale: «Stiamo uniti per sconfiggere i nostri nemici». Uniti dietro di lei, s'intende.
Corbyn, socialista e pacifista non pentito, mostra un altro volto.
Il Messaggero