Arezzo, uccise il padre: assolto perché incapace di intendere e di volere

Arezzo, uccise il padre: assolto perché incapace di intendere e di volere
Ha ucciso il padre con un colpo di fucile in pieno volto, ma è stato assolto dall'accusa di omicidio perché incapace di intendere e di volere. Ora, Giacomo...

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Ha ucciso il padre con un colpo di fucile in pieno volto, ma è stato assolto dall'accusa di omicidio perché incapace di intendere e di volere. Ora, Giacomo Ciriello, 19 anni, dovrà essere affidato alle cure di una struttura riabilitativa per malati psichiatrici. È la sentenza emessa oggi dal gup del Tribunale di Arezzo, Giampiero Boraccia. I fatti risalgono alla notte del 26 febbraio 2017 e si sono svolti a Lucignano (Arezzo). Il diciannovenne aveva sparato al padre che che stava rientrando a casa. Anche la pm Laura Taddei aveva chiesto l'assoluzione per il giovane, con l'affidamento a una residenza sanitaria per l'esecuzione delle misure di sicurezza. La difesa aveva invece chiesto l'accoglienza in una struttura di secondo livello, meno restrittiva rispetto a quella proposta dal pm. Decisiva per l'esito del giudizio, la perizia psichiatrica nella quale gli esperti hanno evidenziato per il giovane uno «scompenso psicotico» con «intuizioni deliranti». Il diciannovenne aveva imbracciato il fucile e aveva atteso che il padre Raffaele tornasse dal bar. Poi, aveva fatto fuoco. Dopo l'omicidio aveva chiamato i carabinieri.
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Il Messaggero