Tutti alla ricerca di una raccomandazione da parte del paladino della legalità Antonello Montante: vertici delle forze di polizia e prefetti, politici e imprenditori,...
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L'imprenditore, si legge nell'ordinanza, avrebbe fatto sistematicamente ricorso alla raccomandazione come sistema per «fidelizzare» i suoi interlocutori e creare una vasta rete di rapporti «improntanti a logiche clientelari». Uno schema che da un lato «soddisfa interessi percepiti dai suoi interlocutori come essenziali», come la ricerca di posti di lavoro per parenti, familiari e amici, dall'altro è «in grado di creare un minor allarme rispetto a quello che vuole il sistematico ricorso all'erogazione di somme in denaro, percepito con maggior disvalore sociale alla collettività». Il giudice fa però una puntualizzazione, «per sgombrare il campo da possibili equivoci»: «non sono emersi allo stato concreti elementi per poter ipotizzare, in relazione ai soggetti che risultano essersi rivolti a Montante per chiedere l'elargizione di favori, l'esistenza di una contropartita in grado di colorare i rapporti di che trattasi in maniera rilevante da un punto di vista penale».
Né, scrive, «è possibile affermare che costoro abbiano avuto un qualche ruolo nella creazione di quel sistema impiantato dal Montante». Ma chi sono i soggetti che si sono rivolti a Montante? Nell'ordinanza c'è un lungo elenco di nomi, che non risparmia nessuno: esponenti apicali, vertici e appartenenti a tutte le forze di polizia, «locali ma anche di indubbio rilievo nazionale», prefetti, esponenti della magistratura, esponenti politici regionali o soggetti che hanno avuto esperienze politiche in ambito siciliano; giornalisti e soggetti operanti nel mondo della comunicazione, operatori economici. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero