MILANO - Alberto Stasi scrive dal carcere. "Io come Tortora, sono vittima di un processo mediatico". E' la lettera-memoriale dal penitenziario di Bollate, dove ha...
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E ancora. "I fatti e le carte hanno sempre provato la mia innocenza e le nuove perizie fatte l'anno scorso avevano rafforzato questa verità - prosegue -. Questo era il processo; io ho sempre saputo di essere innocente. Non nascondo di avere temuto l'assurdo epilogo che oggi sto vivendo, visto l'incomprensibile iter processuale che ho dovuto vivere". "In situazioni come queste, le persone vengono esibite come trofei alzati al cielo dopo una vittoria. È sempre stato così e sempre sarà, da Sacco e Vanzetti a Tortora". Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero