Potrebbero esserci uno stupro di gruppo, il mondo dei rave party e droga dietro il suicidio di un 23enne di Alberobello, avvenuto a ottobre 2016. L'esistenza di una indagine...
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Angelo Colucci, attualmente detenuto agli arresti domiciliari per stalking, avrebbe perseguitato e minacciato lo zio proprio con riferimento agli approfondimenti avviati dalla magistratura barese sulla morte del fratello. Stando all'inchiesta per istigazione al suicidio, al momento a carico di ignoti, il ragazzo si sarebbe tolto la vita impiccandosi con una corda al ramo di un albero in una campagna non lontana da casa, a causa di una improvvisa depressione iniziata contemporaneamente alla frequentazione di rave party e all'uso di droghe e ad un presunto episodio di violenza sessuale di gruppo durante una di quelle feste. Ai rave e all'uso di droga il giovane sarebbe stato trascinato dal fratello Angelo.
Dopo la morte del 23enne, i Carabinieri, coordinati dal pm Simona Filoni, avevano avviato verifiche per accertare le ragioni del suicidio, che appariva inspiegabile per un ex giocatore di basket, in salute e con tanti amici, il quale all'improvviso aveva poi smesso di uscire di casa fino a decidere di togliersi la vita. Dopo che la Procura aveva convocato i familiari della vittima, il fratello Angelo aveva iniziato a perseguitare uno zio, anche con minacce di morte con scritte nere sul muro di casa, fino al gennaio 2017 quando è stato arrestato in flagranza. Secondo la Procura, Angelo Colucci perseguitava lo zio perchè lo riteneva responsabile degli approfondimenti che stava facendo la magistratura. In realtà, però, i sospetti degli investigatori sono cominciati proprio quando lo stesso Angelo Colucci ha raccontato della frequentazione dei rave e dell'uso di droghe insieme al fratello. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero