Sfruttava donne 50enni in difficoltà economica e le faceva prostituire

Sfruttava donne 50enni in difficoltà economica e le faceva prostituire
Maggio 2015, una donna viene rapinata nell'appartamento in cui vive a Pordenone. Tre uomini la picchiano e la costringono a consegnare 14mila euro. La Squadra Mobile comprende...

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Maggio 2015, una donna viene rapinata nell'appartamento in cui vive a Pordenone. Tre uomini la picchiano e la costringono a consegnare 14mila euro. La Squadra Mobile comprende che dietro quella violenta aggressione c'è qualcosa di più grave. La polizia comincia a indagare e scopre un filone nuovo, legato allo sfruttamento della prostituzione che riguarda anche donne che vengono indotte a vendersi per superare difficoltà economica. Le indagini, coordinate dal sostituto procuratore Matteo Campagnaro, martedì hanno portato all'esecuzione di un'ordinanza cautelare emessa dal gip Roberta Bolzoni nei confronti di un agricoltore di Sacile, Renato Nadal, al quale il gip ha imposto l'obbligo di dimora con il divieto di uscire nelle ore notturne. L'uomo è indagato per l'ipotesi di induzione e sfruttamento della prostituzione.


 Gli uomini del vicequestore aggiunto Silvio Esposito hanno però approfondito quanto denunciato da una delle quattro donne (tutte italiane sui cinquant'anni) che sarebbero state sfruttate dall'agricoltore. Lo hanno intercettato e pedinato per scoprire che aveva messo a disposizione un appartamento a Sacile e coordinava l'attività di prostituzione tra le province di Pordenone, Treviso e Conegliano, località in cui le donne operavano. Gli incontri con i clienti avvenivano in appartamenti, ma anche in locali notturni (night della zona di Conegliano) e cinema a luci rosse che si trovano nel Portogruarese.

Con la collaborazione dei colleghi di Treviso, Gorizia e del Commissariato di Conegliano, la Mobile pordenonese ha perquisito a suo tempo gli appartamenti in cui le donne incontravano i clienti. È stata sequestrata diversa oggettistica da sexy shop. Il giro d'affari sarebbe stato rilevante: le prestazioni sessuali, da quanto riferito dalle donne sfruttate che hanno collaborato con gli inquirenti, andavano dai 200 ai 300 euro. 

Nei prossimi giorni l'indagato sarà sottoposto all'interrogatorio di garanzia e avrà la possibilità di fornire al giudice la sua versione. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero