Gli uomini del vicequestore aggiunto Silvio Esposito hanno però approfondito quanto denunciato da una delle quattro donne (tutte italiane sui cinquant'anni) che sarebbero state sfruttate dall'agricoltore. Lo hanno intercettato e pedinato per scoprire che aveva messo a disposizione un appartamento a Sacile e coordinava l'attività di prostituzione tra le province di Pordenone, Treviso e Conegliano, località in cui le donne operavano. Gli incontri con i clienti avvenivano in appartamenti, ma anche in locali notturni (night della zona di Conegliano) e cinema a luci rosse che si trovano nel Portogruarese.
Con la collaborazione dei colleghi di Treviso, Gorizia e del Commissariato di Conegliano, la Mobile pordenonese ha perquisito a suo tempo gli appartamenti in cui le donne incontravano i clienti. È stata sequestrata diversa oggettistica da sexy shop. Il giro d'affari sarebbe stato rilevante: le prestazioni sessuali, da quanto riferito dalle donne sfruttate che hanno collaborato con gli inquirenti, andavano dai 200 ai 300 euro.
Nei prossimi giorni l'indagato sarà sottoposto all'interrogatorio di garanzia e avrà la possibilità di fornire al giudice la sua versione.
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