«Dopo gli attentati di Bruxelles Salah Abdeslam non vuole più parlare». Lo ha detto il ministro della giustizia belga Koen Geens intervenendo alla Camera. ...
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I verbali dell'interrogatorio del 19 marzo scorso. Pur riconoscendo il suo ruolo a livello logistico nella preparazione degli attentati di Parigi, lo scorso 13 novembre, Salah Abdeslam, il terrorista arrestato a Bruxelles la scorsa settimana, ha identificato in Abdelhamid Abaaoud - ucciso il 18 novembre in una sparatoria con la polizia a Saint-Denis - il principale responsabile della strage e rivelato di avere deciso all'ultimo di non farsi saltare in aria. Abdeslam, secondo le informazioni dell'emittente belga 'Bfmtv', ha iniziato a parlare con gli inquirenti e, il 19 marzo, ha rivelato alcuni dettagli sull'organizzazione degli attacchi nella capitale francese. Oltre ad affermare di non conoscere i tre kamikaze del Bataclan, Abdeslam avrebbe anche confermato che «nove persone oltre a lui» hanno partecipato agli attentati a Parigi e allo Stade de France. Il terrorista ha quindi spiegato che suo fratello maggiore sarebbe l'elemento centrale del suo coinvolgimento.
Salah avrebbe infatti «affittato macchine e alberghi» proprio «su richiesta» di Brahim, che quella drammatica notte si è fatto saltare in aria al caffè Comptoir Voltaire. E lo stesso Brahim aveva anche nascosto a Bobigny la «sua cintura esplosiva» in vista dell'operazione. Abdeslam ha inoltre raccontato che «ogni volta che ha dovuto pagare qualcosa per preparare questi attentati i soldi provenivano» da suo fratello.
Il «responsabile degli attentati» del 13 novembre a Parigi è Abdelhamid Abaaoud, morto nell'assalto al covo di S.Denis.
Salah Abdeslam si è mosso in taxi a Bruxelles dieci giorni dopo gli attacchi del 13 novembre a Parigi. A rivelarlo è stato lo stesso terrorista nella deposizione rilasciata il 19 marzo scorso, all'indomani del suo arresto a Molenbeek, secondo alcuni stralci pubblicati dal quotidiano francese Le Monde. Il terrorista ha raccontato che, il giorno dopo la strage nella capitale francese, si è nascosto nel comune brussellese di Schaerbeek, chiedendo ospitalità a tale Abdel, che sarebbe Mohamed Belkaid, ucciso nel raid della polizia a Forest del 15 marzo, al quale Abdeslam è sfuggito per poco. «Non avevo un altro posto dove andare - ha detto Salah - Abdel non è stato contento di vedermi arrivare. Gli ho spiegato che non ero riuscito a farmi saltare in aria, mi ha consolato e poi mi ha detto che mi avrebbe tenuto nascosto fino a quando non avessi potuto andare in un altro posto sicuro». Così, una decina di giorni dopo, si sono spostati in taxi da Scharbeek a Forest, dove Belkaid - considerato il logista degli attacchi di Parigi - aveva a disposizione un appartamento, quello nel quale la polizia ha fatto irruzione il 15 marzo, credendolo vuoto, e da dove Salah è riuscito a scappare, tre giorni prima di essere catturato a Molenbeek.
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Il Messaggero