È «assurdo e controproducente» che il fisco infierisca sui proprietari di animali d'affezione. Ne sono convintissimi i parlamentari iscritti...
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Il pacchetto, messo a punto dopo aver audito i rappresentanti dei veterinari e attentamente considerato le proposte delle associazioni animaliste, è stato presentato nella sala «Caduti di Nassirya» del Senato da parlamentari di sei gruppi diversi: Brambilla (Fi), Loredana De Petris (Leu), Loredana Russo (M5S), Rosellina Sbrana (Lega), Paola Frassinetti (Fdi), Monica Cirinnà (Pd), presenti molti altri deputati e senatori iscritti all'Intergruppo. «Uno schieramento che più trasversale non si può - commenta l'ex ministro del Turismo - ma che è stato facile mettere insieme per una battaglia di civiltà».
L'iniziativa riguarda sei emendamenti all'AC 1334 «Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2019 e bilancio pluriennale per il triennio 2019-2021» che, prevedendo adeguate coperture, riducono al 10 per cento l'Iva sugli alimenti, sui prodotti farmaceutici veterinari da banco, sugli integratori per cani e gatti e sulle prestazioni veterinarie e aumentano la soglia di detraibilità delle spese, ferma da decenni, portandola a 1060 euro con un minimo di 60: applicando la detrazione al 19 per cento, il massimo detraibile passerebbe da circa 49 a 190 euro. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero