Vaccino, Speranza: «Grande campagna a gennaio». Cts a Crisanti: «Parole inaccettabili»

Vaccino, Speranza: «Grande campagna a gennaio». Cts a Crisanti: «Parole inaccettabili»
Il vaccino anti-Covid, quando arriverà alla fase di distribuzione dopo controlli rigidissimi, sarà assolutamente sicuro. Il comitato tecnico scientifico (Cts) prende...

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Il vaccino anti-Covid, quando arriverà alla fase di distribuzione dopo controlli rigidissimi, sarà assolutamente sicuro. Il comitato tecnico scientifico (Cts) prende posizione contro il virologo Andrea Crisanti, che ieri aveva espresso dubbi in merito alla sicurezza. Il ministro della Salute Roberto Speranza - rassicurando i cittadini - annuncia oggi che da fine gennaio partirà una campagna di vaccinazione «senza precedenti». «Ci sarà una campagna di vaccinazione anti-Covid nel Paese che probabilmente sarà senza precedenti, e che richiederà un impegno straordinario di tutte le energie in campo», ha annunciato Speranza.

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Vaccino Covid, il Cts: «Le parole di Crisanti sono inaccettabili»

 

 

Le categorie prioritarie per il vaccino

La campagna «per il vaccino Covid che arriverà - ha quindi spiegato - si svilupperà, ci auguriamo, fin dalla fine di gennaio, quando appare in questo momento possibile che potremo avere le primissime dosi». Queste saranno dedicate alle categorie più esposte, a partire, ha precisato il ministro, dai professionisti sanitari, i soggetti fragili, gli anziani nelle Residenze Rsa e gli anziani con patologie. Insomma, la macchina che porterà alla campagna vaccinale, che si annuncia come la prima di tali dimensioni, è già partita. Al momento, come ha già spiegato il direttore della Prevenzione al ministero della Salute, Gianni Rezza, si sta lavorando al piano nazionale di vaccinazione, che tiene conto sia delle strategie vaccinali sia della logistica, che fa capo al commissario straordinario per l'emergenza Covid, Domenico Arcuri. Un piano che verrà presentato «nei prossimi giorni» dallo stesso ministro.

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E anche l'Europa è al lavoro per l'approvvigionamento. Al summit del G20 «ho chiesto di investire 4,5 miliardi di dollari entro il 2020 per l'approvvigionamento di test, trattamenti e vaccini ovunque», comunica su Twitter la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen. Un vaccino «sicuro ed efficace è il nostro modo migliore per sconfiggere il virus. Finora - ha sottolineato - abbiamo assicurato almeno 1,2 miliardi di dosi di vaccini promettenti per gli europei e il mondo. Verranno dispiegati rapidamente una volta che l'autorizzazione confermerà i risultati positivi». Intanto, però, continua la polemica nata dalle affermazioni di Andrea Crisanti, direttore del dipartimento di Microbiologia e Virologia all'Università di Padova, che aveva parlato ieri di troppa velocità e conoscenze ad oggi insufficienti in merito al vaccino, affermando che «senza i dati» non si vaccinerebbe. Una posizione bocciata senza appello dal Cts, che definisce le sue parole «Inaccettabili». Tutte le azioni che riguardano i vaccini, in Italia e nel mondo, sottolinea il Cts, «vengono fatte sotto rigidissimi controlli» da parte delle agenzie regolatorie internazionali e dell'Agenzia italiana del farmaco. Sono dunque da «censurare» le dichiarazioni di Crisanti, sia per i contenuti «errati» sia per la «superficialità».

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Crisanti, la posizione di Galli

«Sarebbe opportuno - conclude - evitare posizioni personali che nulla hanno a che vedere con la scientificità della questione». Spezza invece una lancia in favore del virologo, l'infettivologo dell'Ospedale Sacco di Milano Massimo Galli: «La posizione di Crisanti, che ha tutta la mia stima, è stata travisata. Era seccato di continuare a vedere annunci sui media sul vaccino e non dati concreti». E chiarisce: «Siamo indispettiti dalla continua gara negli annunci al vaccino migliore. Servono fatti». Contro le polemiche si schiera Michele De Luca, co presidente dell'Associazione Luca Coscioni e Professore di Medicina Rigenerativa all'Università di Modena e Reggio Emilia. Bisogna rassicurare gli italiani, avverte, «sulla certezza che l'Agenzia europea per i medicinali Ema e la Fda (Food and Drug Administration Usa) non daranno autorizzazioni su un eventuale vaccino anti Covid se non in possesso di dati chiari e certi sulla effettiva sicurezza. Il prodotto che verrà iniettato sarà sicuro». Le aziende hanno investito e rischiato ma, assicura, «se il risultato sarà efficace non lo decideranno loro, ma istituzioni come Ema e Fda».

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Il Messaggero