Un'unica identità digitale (user e password) da usare per i siti della pubblica amministrazione ma anche per quelli privati e nell'e-commerce. A lanciare l'idea...
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Allo studio - mette in chiaro la ministra - non «c'è nessuna nuova proposta o password di Stato» e l'identità digitale a cui si faceva riferimento era «lo Spid già usato da oltre cinque milioni di italiani. L'intenzione da discutere con tutti gli interlocutori istituzionali competenti è solo quella di affidarne la gestione direttamente allo Stato». Una correzione che però non ferma le accuse che arrivano sia dai partiti di maggioranza che dall'opposizione. A puntare il dito sono Italia Viva e il Partito Democratico anche se a difendere la 'collegà di governo ci pensa Francesco Boccia: «Sull'identità digitale c'è stato un malinteso e la ministra Pisano ha chiarito - osserva il ministro per gli Affari Regionali - in ogni caso, decideremo ogni dettaglio nel confronto in corso tra le forze politiche». La Pisano d'altronde non è nuova alle polemiche. Poche settimane fa infatti finì nella bufera per aver ringraziato Davide Casaleggio nel piano dell'innovazione presentato prima di Natale e poi bloccato in Consiglio dei Ministri.
A puntare il dito contro l'idea di una password statale è Matteo Renzi.
Il Messaggero