Password di Stato per accedere ai siti o fare acquisti: è polemica, poi Pisano fa dietrofront

Password di Stato per accedere ai siti o fare acquisti: polemica per la proposta Pisano
3 Minuti di Lettura
Sabato 4 Gennaio 2020, 16:30 - Ultimo aggiornamento: 5 Gennaio, 13:29

Un'unica identità digitale (user e password) da usare per i siti della pubblica amministrazione ma anche per quelli privati e nell'e-commerce. A lanciare l'idea è la ministra per l'Innovazione Paola Pisano nel corso della trasmissione radiofonica Eta Beta su radio 1: «User e password dovrebbero essere dati dallo Stato perche è lo Stato l'unico soggetto che ha davvero certezza che quello è quel cittadino». Una proposta che scatena subito la polemica tanto che la stessa Pisano è costretta e tornare sull'argomento per precisare meglio quanto detto.

LEGGI ANCHE....> Il governo presenta il piano per lo sviluppo tecnologico


Allo studio - mette in chiaro la ministra - non «c'è nessuna nuova proposta o password di Stato» e l'identità digitale a cui si faceva riferimento era «lo Spid già usato da oltre cinque milioni di italiani. L'intenzione da discutere con tutti gli interlocutori istituzionali competenti è solo quella di affidarne la gestione direttamente allo Stato». Una correzione che però non ferma le accuse che arrivano sia dai partiti di maggioranza che dall'opposizione. A puntare il dito sono Italia Viva e il Partito Democratico anche se a difendere la 'collegà di governo ci pensa Francesco Boccia: «Sull'identità digitale c'è stato un malinteso e la ministra Pisano ha chiarito - osserva il ministro per gli Affari Regionali - in ogni caso, decideremo ogni dettaglio nel confronto in corso tra le forze politiche». La Pisano d'altronde non è nuova alle polemiche. Poche settimane fa infatti finì nella bufera per aver ringraziato Davide Casaleggio nel piano dell'innovazione presentato prima di Natale e poi bloccato in Consiglio dei Ministri.

A puntare il dito contro l'idea di una password statale è Matteo Renzi. Il leader di Italia Viva bolla come «inquietante» la proposta: «L'idea di fornire come Stato la password unica utilizzabile persino per i servizi privati è inquietante prima ancora che sbagliata. Il ministro Pisano attui il piano già pronto lanciato da Diego Piacentini e Paolo Barberis sull'identità digitale con un'unica app per tutti i servizi della Pa». Non solo, l'ex premier invita la Pisano a «mettere da parte strane idee stile Grande Fratello. Siamo un Paese in cui lo Stato deve fare meno, non controllare di più». I toni non cambiano tra le file del Partito Democratico. Per Filippo Sensi si tratta di un'idea che «mette i brividi» senza voler aggiungere altro «per carità di patria». Al deputato Dem fa eco la collega Marianna Madia: «Sono molto perplessa per le posizioni espresse oggi dalla ministra Pisano relative all'identità digitale», osserva l'ex titolare per la Pubblica Amministrazione che non esita a chiedere «un confronto urgente sulle scelte complessive del Governo in materia di digitale e dati». Dal fronte dell'opposizione è la Lega a chiedere le dimissioni della ministra e Matteo Salvini parla di «grande fratello al governo. Questi - scrive su twitter allegando un'immagine della Pisano, Di Maio e Conte - sono pericolosi».

© RIPRODUZIONE RISERVATA