Il conto alla rovescia verso la possibile apertura della procedura contro l'Italia per debito eccessivo è partito, e il commissario Pierre Moscovici invita tutti a...
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Bruxelles vuole «vedere un percorso credibile» di riduzione del debito «per il 2019 e il 2020», e il commissario ribadisce che «restiamo pronti a prendere in considerazione ogni elemento che l'Italia potrà presentare». Ma non è un modo per concedere più tempo al Governo per decidere sul da farsi, perché ormai l'iter è avviato: «Stiamo procedendo con i necessari passi procedurali, né più né meno», ha spiegato il francese. Ricordando che gli sherpa di Eurogruppo ed Ecofin, riuniti nell'Efc, «hanno adottato un'opinione che sostiene pienamente le conclusioni della Commissione».
L'Efc ha in effetti utilizzato le stesse parole della Commissione, evidenziando che «il criterio del debito non è rispettato» e invitando l'Italia «a prendere le misure necessarie per assicurare il rispetto delle indicazioni del Patto di Stabilità in conformità con il processo della procedura EDP», ovvero la procedura per debito eccessivo. È un modo per ricordare che quel processo è ormai partito, e sta all'Italia fermarlo. Tanto che gli sherpa aprono agli «altri elementi» che l'Italia potrebbe presentare, e che «potranno essere presi in esame» per scongiurare la procedura. Anche l'Eurogruppo, sottolinea Moscovici, darà un parere sul caso Italia. Con una «presa d'atto della situazione», e un appoggio alla valutazione sul debito.
Una volta avuto anche il sostegno politico dei ministri, la Commissione è pronta ad adottare la sua raccomandazione che aprirà formalmente la procedura. Potrebbe farlo uno dei prossimi mercoledì, entro l'8 luglio, per mettere il Consiglio Ecofin nelle condizioni «di prendere le necessarie decisioni come scritto nel Trattato». Il Consiglio, ha spiegato, deve prendere una decisione entro fine luglio, come prevedono le regole. «Andare più rapidamente sarebbe preferibile», ha però aggiunto Moscovici. Che ripete l'avvertimento: «Siamo impegnati ad applicare in modo intelligente le regole di bilancio, perché è il modo in cui ci siamo mossi nel nostro mandato, ma nessuno deve avere dubbi che applicheremo quelle regole se i criteri non saranno rispettati».
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Il Messaggero