Statali, assunzioni per 13 mila: guerra ai "furbi"

Contrasto dell'assenteismo attraverso sistemi di identificazione biometrica e videosorveglianza. Rilancio delle assunzioni con la possibilità di rimpiazzare al 100 per...

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Contrasto dell'assenteismo attraverso sistemi di identificazione biometrica e videosorveglianza. Rilancio delle assunzioni con la possibilità di rimpiazzare al 100 per cento i dipendenti che vanno in pensione, che si aggiunge agli inserimenti che saranno avviati con la legge di Bilancio. E sempre in questo provvedimento uno stanziamento di circa un miliardo l'anno finalizzato ai rinnovi contrattuali per il triennio 2029-2021. La politica del nuovo esecutivo in materia di pubblico impiego inizia a delinearsi con il disegno di legge Concretezza approvato ieri in via definitiva dal Consiglio dei ministri - e collegato alla manovra finanziaria - e con la stessa legge di bilancio.


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Un provvedimento fortemente voluto dal ministro della Pubblica amministrazione Giulia Bongiorno. In realtà i diversi pezzi sono effettivamente connessi tra loro perché il disegno di legge contiene da una parte lo sblocco definitivo del turn over (la sostituzione dei dipendenti andati in pensione) per le amministrazioni centrali; dall'altra alcune linee-guida per le concrete assunzioni.
Queste linee-guida sono poi richiamate nella manovra che contiene i relativi stanziamenti. Complessivamente i nuovi ingressi sono oltre 13 mila (e altri se ne potrebbero aggiungere nella versione definitiva della legge) su un arco di tempo variabile dal 2019 al 2024. Per le forze dell'ordine i nuovi posti sono quasi 6 mila. Di questi 1.043 dovrebbero scattare già nel 2019, divisi tra 389 persone nella Polizia di Stato, 427 nei Carabinieri e 227 nella Guardia di Finanza. Si aggiungono poi 1.300 assunzioni nella Polizia penitenziaria e 1.500 nei vigili del Fuoco (di cui 850 previsti nel 2019).
 


Sempre nella legge di bilancio sono poi specificate le modalità con cui dovranno avvenire le assunzioni, una volta terminato lo scorrimento delle attuali graduatorie: l'indicazione, -escluse situazioni particolari - è quella di concorsi unici organizzati dal Dipartimento della Funzione pubblica in relazione a figure professionali omogenee. L'idea è che poi le varie amministrazioni attingano a questi concorsi evitando di organizzarne in proprio.
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Il Messaggero