Sondaggi politici, Forza Italia cala dopo il boom: ma i voti rimangono nel centrodestra, cresce FdI nonostante i casi spinosi

Il Pd di Schlein non arriva alla soglia psicologica del 20% ma tiene a distanza il M5S. Italia viva sotto anche a +Europa. Nel partito di Renzi, ci sarebbe aria di smobilitazione

Sondaggi politici, Forza Italia cala dopo il boom: ma i voti rimangono nel centrodestra, cresce FdI nonostante i casi spinosi
L'effetto Berlusconi sembra finito per Forza Italia, ma i voti che mancano rimangono comunque in gran parte nel centrodestra. Il Pd di Elly Schlein galleggia sotto la soglia...

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L'effetto Berlusconi sembra finito per Forza Italia, ma i voti che mancano rimangono comunque in gran parte nel centrodestra. Il Pd di Elly Schlein galleggia sotto la soglia psicologica del 20%, ma tiene per ora a distanza il M5S. Italia viva perde terreno rispetto ad Azione e, al momento, è sotto anche +Europa: non a caso, nel partito di Matteo Renzi si diffondono le voci di smobilitazione. Questa la sintesi dell'ultimo sondaggio di Quorum-YouTrend, pubblicato il 10 luglio da Sky Tg 24.

Capitolo centrodestra

Partiamo da Forza Italia, che nel giro di tre settimane ha perso il 3,5% dei consensi (pari a un milione di voti). Numeri significativi, ma nulla che non fosse preventivabile. Commentando l'exploit delle prime settimane dopo la morte di Berlusconi, molti avevano ritenuto il boom azzurro destinato a rientrare. In un certo, senso, il "campionato" di Forza Italia inizia adesso e durerà un anno: domani infatti il consiglio del partito consacrerà la nuova leadership di Antonio Tajani, che guiderà gli azzurri fino al Congresso del partito, che si terrà dopo le elezioni europee del giugno 2024. Un voto in cui l'obiettivo minimo è superare la soglia di sbarramento del 4%. 

Come detto, però, i voti che mancano a Forza Italia sono ripartiti in gran parte dentro la coalizione e soprattutto verso Fratelli d'Italia (+1,7%) e Lega (+1,3%). Considerando il +0,1% di Noi Moderati, la flessione del centrodestra si attesta sotto il mezzo punto percentuale. Il dato più interessante è quello che riguarda il partito di Giorgia Meloni, dopo le inchieste che hanno toccato esponenti del suo partito, le tensioni con le toghe e le diatribe con l'Europa per il Pnrr. Segno che gli elettori non hanno perso fiducia nel progetto della premier, ma anche che le proposte fuori dal centrodestra faticano a sfondare.

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I numeri di Pd e M5S

Il Pd di Elly Schlein fatica superare stabilmente la soglia psicologica del 20%: l'ultimo sondaggio la dà appena sotto (19.8%), una decina di punti sotto FdI. Insomma, la proposta del nuovo corso non sembra al momento "appetibile" a un elettorato troppo vasto, come confermato peraltro dalle ultime elezioni amministrative (per esempio quelle in Molise). 

Di buono, per Schlein, c'è che il M5S galleggia intorno al 15% e, per ora, rimane a debita distanza. Se il tentativo dem, con l'elezione della segretaria "movimentista", era quello di mantenere i propri voti, conquistando al contempo parte dell'elettorato pentastellato, per ora non è riuscito. Di contro, però, al momento neanche l'aspirazione di Conte di proporsi come leader più "massimalista" rispetto a Schlein sembra aver colto nel segno.  

Capitolo Terzo Polo (e non solo)

Azione stacca Italia viva, che scivola sotto anche a +Europa di Emma Bonino. Un crollo che ribalta i rapporti di forza nel Terzo Polo: Calenda è a mezzo punto dalla soglia del 4% che gli consentirebbe di entrare a Bruxelles da solo alle prossime europee (impresa, va detto, che al momento appare complicata). Nel partito di Renzi invece si diffondono le voci che vorrebbero pronti all'addio esponenti di punta come Ettore Rosato (dato in direzione centrodestra), Elena Bonetti (per i rumors andrebbe dal rivale-alleato Calenda), ma non solo. Nessuna conferma al momento, ma sembrano lontani i giorni in cui, con l'arrivo di Enrico Borghi dal Pd, il partito di Renzi si proponeva come polo aggregatore dei riformisti e superava per numero di parlamentari Azione. Era solo fine aprile, segno che le cose cambiano in fretta.

 

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Il Messaggero