Siri, l'incontro con Conte slitta a «dopo lunedì». Di Maio: «Deve dimettersi»

Il caso Siri continua ad agitare il governo e l'incontro atteso tra il premier Conte e il sottosegratrio leghista indagato per corruzione slitta ancora. Si terrà...

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Il caso Siri continua ad agitare il governo e l'incontro atteso tra il premier Conte e il sottosegratrio leghista indagato per corruzione slitta ancora. Si terrà «dopo lunedì», precisa Palazzo Chigi che sottolinea anche come la posizione del presidente del Consiglio non sia cambiata e cioè ogni ipotesi di dimissioni di Siri resta sospesa in attesa del faccia a faccia tra i due. Di Maio attacca: «Siri non può restare al suo posto».


Province, nuovo scontro. E Salvini rilancia l'autonomia

Conte rientrerà da Pechino domenica notte e martedì ripartirà per la Tunisia. È molto probabile dunque - spiegano fonti di Palazzo Chigi - che l'incontro con il sottosegretario Siri non avvenga lunedì ma nei giorni successivi.

«Sono d'accordo con Salvini e infatti l'ho dichiarato anche io: non sono un giudice. Non è certo con l'approccio del giudice che affronterò il problema», ha detto il premier  dopo l'intervista alla Stampa in cui il ministro dell'Interno afferma che il premier non è un giudice e che non sono emersi «atti concreti» a carico di Siri.

Su facebook Di Maio sottolinea come il caso Siri non possa essere snobbato: «Il cambiamento per noi è semplicemente il motivo per cui esistiamo. È la trasformazione, definitiva di quel sistema politico-affaristico, che per decenni ha rovinato l'Italia, in qualcosa di più giusto, più rispettoso. Anche per questo motivo, per dare un segnale inequivocabile che le cose non saranno mai più come prima, che la questione Siri non può essere snobbata. È un caso su cui un governo che vuole rappresentare il cambiamento, specie sotto un profilo etico e morale, non può cedere. Gianroberto diceva che quando c'è un dubbio, non c'è nessun dubbio soprattutto quando ci sono di mezzo la mafia e la corruzione». 

«Ho fiducia nel presidente Conte e nel ruolo di responsabilità» che ha assunto sul caso Siri. «Ci aspettiamo nei prossimi giorni novità», spiega poi Di Maio a margine della kermesse Kukiz'15. «Il tema non è Siri, ma la percezione delle istituzioni, lo dico con amicizia alla Lega, non possiamo pensare che resti al suo posto», aggiunge. «Con Salvini abbiamo fatto grandi cose assieme, abbiamo ottenuto grandi risultati e c'è tanto altro da fare, ma se qualcuno pensa che il M5S stia zitto su temi come la corruzione, allora ha proprio sbagliato movimento. È un tema nel dna del M5S». E ancora, interpellato sull'inchiesta sui presunti legami tra il clan Di Silvio, di Latina, e la Lega, dice: «Ho visto che ci sono delle iniziative parlamentari, è bene che tutti chiariscano». 


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Il Messaggero