«Vado a occuparmi del ruolo dell'Italia nel mondo e dell'alleanza che era e rimane la più salda tra l'Italia e gli Stati Uniti». Matteo Salvini...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
«Non ho fretta di diventare presidente del Consiglio», ha detto ieri il leader della Lega. Ma dopo i trionfi elettorali e il ruolo di uomo forte a Roma, lunedì vedrà a Washington il vicepresidente Usa Mike Pence e il segretario di Stato Mike Pompeo.
Una visita che ha il sapore di un'investitura della superpotenza occidentale. Preceduto a marzo negli Usa da Giancarlo Giorgetti, l'uomo dell'atlantismo nella Lega e nel governo, Salvini vedrà il numero due di Donald Trump, il presidente dell'"America First" che assomiglia al «prima gli italiani». Ad accomunare il presidente statunitense e il vicepremier anche il tema «All'alba vincerò» che Trump usava nei comizi e Salvini usa ancora. Ma le concordanze sono soprattutto politiche: sul Venezuela il leader leghista ha tenuto una linea anti-Maduro,analoga a quella Usa. E così a favore di Benjamin Netanyahu in Israele o di Jair Bolsonaro in Brasile.
Il campione del sovranismo italiano ed europeo incontra il simbolo di quello mondiale. Vicini, Salvini e Trump, anche sulla Cina e la sua concorrenza commerciale considerata sleale e nella durezza sull'immigrazione. E sull'idea di un'Unione europea ben diversa da quella attuale.
Pence riceverà Salvini non alla Casa Bianca, ma alla Number One Observatory Circle, residenza ufficiale del vicepresidente a Washington. Secondo fonti Usa, non confermate da quelle italiane, il capo leghista potrebbe prolungare il viaggio martedì a Orlando, in Florida, dove potrebbe incrociare Donald Trump che darà il calcio d'avvio alla campagna delle presidenziali 2020. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero