Salvini e Draghi, i nodi: Fisco, catasto, cartelle esattoriali (e Quota 100)

Il segretario della Lega aveva chiesto il rinnovo della flat tax per partite IVA e autonomi

Salvini e Draghi, i nodi: Fisco, catasto, cartelle esattoriali (e Quota 100)
Perché Matteo Salvini ha scatenato questa crisi lampo? Perché ha ritirato la delegazione leghista durante la cabina di regia e il consiglio presieduto da Mario...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Perché Matteo Salvini ha scatenato questa crisi lampo? Perché ha ritirato la delegazione leghista durante la cabina di regia e il consiglio presieduto da Mario Draghi? Le parole chiave sono Fisco, catasto e cartelle Equitalia. C'è chi scommette che se ne aggiungerà presto un'altra: Quota 100

Catasto

Il tema della revisione catastale agita parecchio la Lega che ha parlato di patrimoniale, Imu, tasse, famiglie. Insomma, tutte le sirene sono state accese contemporaneamente. Il governo vuole avviare un aggiornamento e un'operazione conoscitiva a 360 gradi sullo stato del patrimonio immobiliare in Italia.  E questo si può fare solo incardinando una revisione del catasto (il catasto è proprio questo: un inventario di tutti i beni immobili, terreni o fabbricati, pubblici e privati esistenti sul territorio italiano). La delega prevede anche un nuovo e corretto classamento degli immobili che potrebbero non essere sempre congrui (destinazioni d'uso inappropriate). L'obiettivo è anche scovare il patrimonio fantasma: immobili non censiti, abusivi, o ancora terreni edificabili accatastati come agricoli. Obiettivo primario: attualizzare le rendite. Gli effetti e l'applicazione della riforma cominceremo a vederli a partire dal 1° gennaio 2026. Fino a quella data gli immobili continueranno ad avere un valore ai fini tributari e un altro, diverso, di mercato (non legato alle tasse da pagare). A domanda diretta su che tipo problema ponesse al Carroccio, il ministro leghista Massimo Garavaglia ha risposto chiedendo più tempo per studiare il dossier. 

Fisco

La revisione del catasto si inserisce nella più ampia e imponente riforma del Fisco annunciata dal governo e votata in Cdm. Il Carroccio ha abbandonato la cabina di regia condotta dal premier Draghi e poi non ha partecipato al voto sul ddl delega. Dentro la riforma c'è di tutto: il riordino dell’Iva, la riduzione del cuneo fiscale con interventi mirati sull’Irpef e il graduale superamento dell'Irap (che la Lega vorrebbe eleminare in toto), ma pure il trasferimento della macchina della riscossione dentro l’agenzia delle Entrate che diventeranno, dunque, una cosa sola. Anche qui la Lega ha acceso la sirena: «Ecco nuove tasse». Lega che, ricordiamo, ha a cuore la "flat tax" e i regimi forfettari per le partite Iva. Inoltre, una possibile critica della Lega riguarda i consumi che stanno ripartendo: ritoccare l'Iva potrebbe scoraggiare quelle spese. 

Cartelle esattoriali

Il segretario Salvini ha chiesto pubblicamente «un intervento risolutivo» sulle cartelle esattoriali. «Ci sono 120 milioni di cartelle Equitalia che rischiano di essere una mazzata definitiva nella ripresa post Covid, per famiglie e imprese», ha detto. Anche qui: doccia gelata per la Lega. Perché non c'è stato nessun accenno a un intervento sulle cartelle esattoriali e ad una rottamazione quater nella risoluzione di maggioranza alla Camera in vista del voto sulla Nadef.

Pensioni

Il premier è per il superamento del provvedimento Quota 100, brand della Lega per eccellenza che sta per scadere. Dal 1° gennaio 2022 l'esperimento triennale di Quota 100 che permette di uscire dal mondo del lavoro a 62 anni, con 38 di contributi, si interromperà.

Stefania Piras

Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero