«Mamma mia che tristezza, apri la mente, fratello!»: con un tweet il ministro dell'interno Matteo Salvini risponde al rapper Salmo, che intervistato da Rolling...
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Salvini commosso dal tema di bimbo di 9 anni: «Il mio idolo, saggio e simpatico»
Dalla società fino alla depressione, Salmo mette a nudo i nervi scoperti del presente e della sua vita nel suo quinto album, personale fin dal luogo in cui è stato registrato per la gran parte, il Red Bull Music Studio installato a casa sua. Questo si riflette nel tono dei brani, specie l'epilogo 'Lunedì', il primo ad essere stato realizzato: «Ho detto molti fatti miei - racconta Salmo - Fare rap vuol dire rappresentare, se stessi e il mondo. Nel disco si capisce che ho avuto problemi, con la popolarità, la droga, l'amore e la depressione: per me era doveroso buttare tutto dentro. Cadere nella depressione succede a tutti. Io mi ritengo fortunato perché scrivo, il che è terapeutico: dopo "Lunedì" mi sono sentito rinato. Ma è doveroso anche nei confronti delle tante persone che ci sono passate e si riconoscono. Secondo me dovrebbero farlo tutti i rapper, non solo parlare di catene ma mettersi a nudo, dire la propria idea».
Questo significa anche entrare a gamba tesa sul presente con spietata onestà, come nel singolo '90min'. Una crudele analisi sociale torna tra le righe di 'Stai zittò con Fabri Fibra e nella satira sul materialismo di 'Ricchi e mortì e 'Dispovery Channel' con Nitro: «Questa ondata di rap e consumismo mi fa vomitare: a tutti piacciono le belle cose, ma questo approccio esagerato si riversa sui ragazzini, che magari ai genitori chiedono le Balenciaga anziché il motorino. E così nessuno esce di casa, come nel fenomeno hikikomori in Giappone da cui viene l'ispirazione di 'Ho paura di uscirè: è in quel posto sicuro che nasce l'haterismo».
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Il Messaggero