Terrore a 5 stelle. Gli onorevoli ex anti casta temono fortemente il taglio del numero dei parlamentari che il referendum voluto dal loro partito si accinge a decretare: che...
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Pd-M5S, per le regionali si tenta l'intesa nelle Marche e in Puglia. Ma i Cinquestelle rischiano la scissione
Le posizioni
Finora, ad avere il coraggio di venire allo scoperto affermando che bisogna votare no al referendum è stato solo il deputato Andrea Colletti: «È una riforma mal pensata e mal strutturata, che lede la rappresentatività parlamentare». Nelle ultime ore si è aggiunta la voce critica di Marco Rizzone, il parlamentare accusato di aver intascato il bonus Iva: «Si cavalca la rabbia per provare a riprendersi un po' di consenso con il referendum». Ma a votare «no» nel segreto dell'urna, nella ciurma parlamentare grillina, c'è da giurare che saranno molti, molti di più. E Vito Crimi, il capo politico grillino, conosce bene il pericolo della dissidenza interna e se finora la scissione sempre strisciante ancora non c’è stata, potrebbe materializzarsi proprio a causa del referendum del 20 settembre. Con questo grido anti Grillo-Di Maio-Crimi: non ci ricandidate voi, e allora ci ricandidiamo da soli. Che poi vengano eletti, però, è tutt’altro discorso. Leggi l'articolo completo suIl Messaggero