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L’escalation della “guerra della Rai” lascia sul terreno i primi “caduti”. Nicola Sinisi direttore di Canone e beni artistici è stato sollevato dall’incarico, gli è stato sospeso lo stipendio dalla stessa azienda pubblica. Insomma si tratterebbe dell’anticamera del licenziamento. Un provvedimento disciplinare datato 24 giugno, due giorni dopo che Sinisi aveva accusato la governance della televisione pubblica di aver mentito di fronte alla Vigilanza. Ad autorizzare l’allontanamento è stato l’amministratore delegato della Rai, Fabrizio Salini. L’ormai ex direttore aveva puntato il dito proprio contro i vertici dell’azienda, li aveva accusati di aver scritto il falso in un documento alla Commissione parlamentare il 16 febbraio 2021 sul caso del “presepe Luminoso” dell’artista Marco Lodola.
Rai, il presepe è troppo caro, scoppia la rissa: «I vertici hanno mentito»
LA CONTESA
L’opera doveva essere esposta lo scorso Natale a viale Mazzini ma, all’ultimo, non ha trovato spazio. Una questione economica forse? Il motivo per cui alla fine si scelse di non installare il presepe fa da sfondo alla controversia.
Sinisi di fronte alla Vigilanza ha criticato i vertici delle televisione in due passaggi.
LA VIGILANZA
La sospensione di Sinisi, da parte della governance della televisione pubblica, non è andata giù a molti parlamentari della Commissione che adesso chiedono a gran voce che l’amministratore delegato venga sentito al più presto. Tra i più categorici c’è Andrea Romano del Pd che auspica «un faccia a faccia tra Sinisi e Salini di fronte alla Vigilanza». Ad ogni modo, anche se la data di una convocazione non è stata fissata, molti componenti della commissione parlamentare avrebbero ricevuto rassicurazioni dal presidente Alberto Barachini che avrebbe fatto sapere informalmente che chiamerà l’ad in una delle prossime sedute.
«In questo quadro ciò che mi sconvolge è il silenzio delle istituzioni», attacca Michele Anzaldi deputato di Italia Viva e segretario della commissione di Vigilanza. «Ciò che ha detto Sinisi - prosegue - sul presepe ma anche sui furti dei quadri, dove ha indicato la presenza di un basista, è di una estrema gravità. Sinisi cosa poteva fare di più che una denuncia pubblica? Resto sorpreso per il mancato intervento e il totale silenzio da parte del presidente della Camera Roberto Fico e del Senato Elisabetta Alberti Casellati, così come del Mef».
«La Rai risponda in Vigilanza sulle accuse rivolte in audizione, il 22 giugno scorso, dal direttore canone e beni artistici Nicola Sinisi», taglia corto la capogruppo Pd in Commissione di Vigilanza Valeria Fedeli.
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Il Messaggero