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RIETI - L'occhio, quassù dell'abbazia del Buon Pastore a pochi chilometri da Greccio, è rivolto all'agenda di governo. Ma il ritiro del Pd ha il pensiero lungo rivolto a "un nuovo campo". E lo disegna Dario Franceschini, ministro della cultura chiamato ad aprire questa due giorni.
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Davanti al segretario dem Nicola Zingaretti e a tutti i ministri schierati (Boccia, Gualtieri, Provenzano, De Micheli) Franceschini traccia la linea Maginot in caso di elezioni. Un campo largo che inglobi il M5S, ma anche, e questa è la novità, Mara Carfagna, dunque pezzi moderati di Forza Italia.
«Cosa ha a che fare Mara con Salvini e Meloni?»", si chiede retoricamente il capodelegazione dei dem a Palazzo Chigi. E la platea - ecco Laura Boldrini ma c'è anche il sindaco di Bergamo Giorgio Gori - sembra annuire. Non ci sono sardine in sala, piatto prelibato di questi tempi, da corteggiare e blandire senza essere accusati di stalking. Ci sono però tutte le anime del Nazareno, alle prese con il rebus futuro e con l'ansia del presente. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero