All'alba di oggi sono scattate le manette per Paolo Arata, l'ex deputato di Forza Italia ed ex consulente della Lega per l'energia e il figlio Francesco. I due sono...
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Siri, pm depositano l'informativa con le accettazioni. I legali di Arata: «Pronti a interrogatorio»
La svolta giudiziaria che ha portato all'arresto di Paolo Arata e del figlio è arrivata dopo le perquisizioni dello scorso 17 aprile da cui sarebbero emersi riscontri alle ipotesi d'accusa, rappresentata dal procuratore aggiunto Paolo Guido e dal pm Gianluca De Leo. L'ordinanza è stata emessa dal gip Guglielmo Nicastro.
Nel corso delle indagini che hanno portato all'arresto di Paolo Arata, «tra i fatti di reato sono emersi anche ipotizzati accordi corruttivi raggiunti a Roma nel settembre 2018 da Paolo Arata, dal figlio Francesco e dell'attuale senatore Armando Siri». È quanto scrive il gip nella misura cautelare.
Per i pm di Palermo Arata e Nicastri, ritenuto vicino al boss latitante Matteo Messina Denaro, sono soci in affari. «Arata ha fatto tesoro della sua precedente militanza politica, in Forza Italia, - scrive il gip - per trovare canali privilegiati di interlocuzione con esponenti politici regionali siciliani ed essere introdotto negli uffici tecnici incaricati di valutare, in particolare, i progetti relativi al bio-metano».
La «confluenza di interessi, da parte di più articolazioni mafiose» nel settore delle energie rinnovabili «è stata plasticamente rappresentata dal suo capo assoluto», Totò Riina, «il quale durante la sua detenzione nel carcere milanese di Opera, nell'affrontare temi e vicende relative ad altre questioni criminali, commentava già nel 2013 con il suo interlocutore la decisione di speculare nel settore eolico da parte del latitante Matteo Messina Denaro, reo a dire del Riina di tralasciare gli affari tradizionalmente oggetto delle attività criminale di Cosa Nostra e di dedicarsi ai 'palì, figura retorica utilizzata dal boss per indicare l'attività imprenditoriale riferibile al settore dell'eolico». È quanto si legge nell'ordinanza del Gip di Palermo di applicazione delle misure cautelari nei confronti, tra gli altri di Paolo Arata e Vito Nicastri.
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Il Messaggero