Comunali Milano, Oscar di Montigny: «Non mi candido». Il manager si sfila dalla corsa a sindaco

Oscar di Montigny non si candida e si sfila dalla corsa a sindaco di Milano. il manager di Mediolanum, durante un'intervista rilasciata a Sky Tg24, è stato...

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Oscar di Montigny non si candida e si sfila dalla corsa a sindaco di Milano. il manager di Mediolanum, durante un'intervista rilasciata a Sky Tg24, è stato perentorio: «Non mi candido». Montigny nelle scorse settimane era dato in lizza come possibile candidato del centrodestra alle elezioni amministrative a Milano. «C'è la mia disponibilità per un progetto per la città con chiunque abbia a cuore produrre un valore condiviso, io ci sono» ha sottolineato.

Comunali a Milano, il nodo da sciogliere 

«La mia riserva non ho più dovuto scioglierla. Dopo un pò di tempo in cui ho chiesto di poter avere un confronto con i leader della coalizione per poter condividere idee e programmi, questo confronto non è avvenuto. Il tempo secondo me è maturato, non ci sono più a mio parere le condizioni. Non è che mi ritiri o mi sfili, non ero un candidato. Ero certamente una persona che aveva dato disponibilità a considerare la cosa e avevo lavorato duramente, però credo che la scelta giusta sia questa», ha detto il manager.

«La scelta in cuor mio - ha proseguito - l'avevo forse fatta, ma a queste condizioni non è possibile. Però ringrazio, sono stato onorato della considerazione riservatami. Ho guardato la mia città con occhi diversi, ho girato per quindici giorni immaginandomi quante cose si sarebbero potute fare, avevo il sogno di ripensare Milano lungo le direttrici dell'innovazione, la sostenibilità e la riaffermazione della centralità dell'essere umano. Lo faremo sicuramente in un altro modo, perché io interiormente ho fatto la scelta di mettermi a disposizione di qualunque programma avente ad oggetto l'interesse comune, con tutte le persone che si erano manifestate e avevo già coinvolto sicuramente lo faremo».

 

 

«Gli incontri - ha aggiunto poi - non ci sono stati e non mi era dovuto, non c'era alcun impegno o obbligo, reciproco. Non ci sono state le condizioni, probabilmente c'erano altre urgenze e priorità, non conosco l'agenda politica di queste persone, lungi da me giudicare. Certo, dopo tanti giorni in cui non si era riusciti a parlare di idee, ma solo di fatti e di persone, per me era importante riuscire a condividere una visione, un programma, le risorse, gli sforzi».

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Il Messaggero