Opere pubbliche, De Micheli: «Dico sì a modifiche mirate del codice degli appalti»

Paola De Micheli
“Io non vedo l’ora di aprire cantieri. Mi hanno scelto come ministra di un dicastero così importante per la mia concretezza, maturata in tante esperienze...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno


“Io non vedo l’ora di aprire cantieri. Mi hanno scelto come ministra di un dicastero così importante per la mia concretezza, maturata in tante esperienze amministrative. Ma la verità è che, spesso e volentieri, di tante opere non ci sono neanche i progetti. Perché nella pubblica amministrazione mancano i progettisti. E i progettisti non non te li inventi mica dalla sera alla mattina...”. È questo uno dei passaggi dell’intervento di Paola De Micheli, titolare del dicastero Infrastrutture e Trasporti, al seminario online che l’Associazione Merita - Meridione Italia, promossa dal Professor Claudio De Vincenti, ha tenuto stamani. 


Al confronto sulle opere pubbliche e sugli investimenti statali - condotto da Giorgio Santilli del Sole 24 Ore - hanno preso parte anche il Presidente dell’Ance Gabriele Buia, l’ex Presidente del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici Francesco Karrer e il Prof. Rosario Mazzola che ha coordinato il tavolo di esperti dell’Associazione.
 
Quanto al derby tra il partito del codice degli appalti non si tocca e quello dei commissariamenti sempre e comunque, De Micheli ha precisato: “Dobbiamo uscire dallo scontro ideologico si cambia tutto o non si cambia niente, per adottare un approccio pragmatico che punti a sbloccare le opere. In ogni caso, per  me ci sono due punti fermi, inamovibili, non negoziabili, l’antimafia e la sicurezza sul lavoro. Del resto, nella mia esperienza non ho mai visto un’impresa che abbia fatto bene il suo lavoro che non abbia agito secondo tutte le regole”.  Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero