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Si sposta in Europa la sfida tra Giorgia Meloni ed Elly Schlein. Sia la premier che la segretaria del Pd, infatti, oggi si trovano in trasferta a Bruxelles, in un inedito Eva contro Eva in versione Ue. Il capo del governo è volato nella capitale belga per partecipare al Consiglio europeo, la rivale dell'opposizione ha fatto lo stesso per incontrare gli eletti dem all'Europarlamento e i commissari europei socialisti, Frans Timmermans e Paolo Gentiloni. E cominciare a tessere una tela per accreditarsi tra le istituzioni dell'Ue, consolidandosi così in sella alla leadership dell'opposizione.
Il faccia a faccia
Difficilmente, però, rivedremo all'ombra dei palazzi europei il faccia a faccia tra le due leader andato in scena una settimana fa a Roma, nell'aula di Montecitorio. Anzi: Meloni e Schlein, stando alle agende ufficiali, nemmeno si incontreranno. La prima è impegnata nella riunione dei capi di Stato e di governo dei Ventisette, la seconda invece ha preso parte questa mattina al pre-consiglio dei socialisti, insieme ai big del centrosinistra europeo come il premier spagnolo Pedro Sanchez e il tedesco Olaf Scholz, ma anche la finlandese Sanna Marin e il portoghese Antonio Costa.
Auto green
Eppure, c'è da giurare che le frecciate tra le due non mancheranno.
Al centro della trasferta belga, per Schlein (per la quale si tratta di un ritorno, visto che è stata eurodeputata dal 2014 al 2019) c'è anche il nodo del capodelegazione del Pd all'Eurocamera. Un ruolo oggi affidato al giovane Brando Benifei, schierato però con Bonaccini alle primarie: possibile che, proprio come per i capigruppo a Montecitorio e Palazzo Madama, nei prossimi giorni si assisterà a un avvicendamento.
La sfida sui migranti
E se Meloni si aspetta risposte dai suoi colleghi europei anche - e soprattutto - sulla questione migranti, tanto più dopo la tragedia del naufragio di Cutro che secondo il governo ha messo in luce tutte le falle di Frontex, anche su questo fronte Schlein non ha intenzione di marcare le distanze coi colleghi socialisti. Quello dei migranti «è un tema considerato oggi centrale, qualcosa che era impensabile fino a qualche mese fa e viene seguito passo passo dal Consiglio», sottolinea la premier. Che si mostra ottimista: dal vertice «mi aspetto passi concreti sulla base delle conclusioni dello scorso febbraio, posso dire che sono soddisfatta dall'ultima versione della bozza di conclusioni che sta girando», apre.
Ribatte Schlein: «Dico al governo italiano, che celebra la grande attenzione che ottiene su questo tema, che non è la strada giusta, perché fanno le domande sbagliate all'Ue», attacca la leader dem. Che pare decisa a marcare a uomo (pardon, "a donna") l'avversaria. Anche in trasferta. Quasi a mandarle un messaggio: l'opposizione è pronta a dare battaglia.
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Il Messaggero