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«Buonsenso», «verità», «merito». Giorgia Meloni arriva a Cagliari e declina, ancora una volta, le parole d'ordine del suo programma di governo. Sono questi i termini che ricorrono di più nel suo intervento nel quale, dal lavoro, alla scuola, all'immigrazione assicura: «Non verrò a dire che faremo miracoli, ma faremo quello che stiamo promettendo». Un discorso concreto nel quale, non manca - incassando applausi e cori ma anche qualche contestazione - di attaccare il centrosinistra. «I dati che dicono che Fratelli d'Italia potrebbe governare - scandisce - stanno creando molto nervosismo».
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«Dialogo aperto con i cittadini»
La sinistra «non ha paura dell'egemonia culturale, hanno paura di perdere un'egemonia di potere». Ma, dice ancora parlando anche al Tg5, «noi proseguiamo per la nostra strada a raccontare ai cittadini cosa vogliamo fare». Insomma, la linea è ancora una volta quella del profilo più istituzionale, rassicurante. «Pronta per Palazzo Chigi? - si schermisce ancora una volta - non si è mai pronti per una sfida di questo tipo ma sono pronta a fare il mio meglio». Concretezza e dialogo aperto con i cittadini (che «devono avere pari dignità, non essere sudditi») ma anche, in particolare, con il mondo del lavoro e dell'imprenditoria. E, non a caso, la leader di FdI fa sapere di essere pronta a «garantire al governo il massimo sostegno» nella battaglia delle battaglie sull'energia in Ue, quella sul price cup («sono d'accordissimo» e «nelle ultime ore sono diventata un po' più ottimista»).
L'agenda
Meloni guarda, di certo, in questa chiave anche all'appuntamento di domenica prossima: lo stress test al Forum Ambrosetti di Cernobbio.
Meloni «supera la decenza» va all'attacco, tra le altre, Cecilia D'Elia, responsabile Pari Opportunità dei Dem. Altra polemica di giornata è quella legata alle parole di Carlo Nordio, candidato di punta nelle liste Meloni. «Visto che la crisi è economica - dice l'ex magistrato - questa è la priorità. Per uscirne, si può risparmiare anche su tutti gli sprechi che ci sono nel mondo della giustizia, a cominciare dalle intercettazioni telefoniche ambientali che costano duecento milioni di euro l'anno». «Parole agghiaccianti - è la replica di M5s - che non tengono conto di come rappresentino lo strumento principe nelle indagine contro la corruzione e la criminalità organizzata».
Il comizio di Cagliari era iniziato con un fuori programma. La leader di Fdi è stata avvicinata da un giovane con la bandiera arcobaleno che le ha chiesto di garantire i diritti delle persone Lgbt+. Meloni ha raccolto il messaggio dicendo di rispettare «il coraggio delle persone che rivendicano quello in cui credono. La democrazia è bella per questo - ha affermato - che ognuno può dire quello che vuole, quello che non funziona e dove non si deve di impedire agli altri di dire quello che vogliono e non pensare che l'altro fa schifo, ma che le cose importanti sono le idee. Ma - ha chiarito - consentiteci di avere gli stessi diritti del resto del genere umano».
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Il Messaggero