Meloni e Papa Bergoglio, il colloquio privato (di 15 minuti): al centro Zelensky a Roma e la guerra

Meloni e Bergoglio a colloquio nel giorno che precede l'arrivo di Zelensky

Meloni e Papa Bergoglio, il colloquio privato (di 15 minuti): al centro Zelensky a Roma e la guerra
Lui, com'è ovvio in bianco. Lei in un completo polvere che le luci del palco fanno "pericolosamente" impallidire il cerimoniale, che vorrebbe il bianco con il...

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Lui, com'è ovvio in bianco. Lei in un completo polvere che le luci del palco fanno "pericolosamente" impallidire il cerimoniale, che vorrebbe il bianco con il Pontefice solo per le regine cattoliche. Polemiche cromatiche (o armocromatiche?) a parte, lo sgarbo di Giorgia Meloni a papa Francesco non c'è. E lo dimostra l'intesa evidente che si manifesta non solo negli sguardi che intermezzano i rispettivi interventi agli Stati generali della Natalità - con una piccola dissonanza solo sul «Accoglienza e natalità da non contrapporre» pronunciato dal pontefice - quanto le risate di entrambi e il continuo assenso dichiarato. Per di più stamattina i due hanno avuto modo di scambiare qualche parola nel retropalco dell'auditorium della Conciliazione.

IL COLLOQUIO


Un colloquio privato di quasi 15 minuti in cui, al netto del tema demografico del giorno e del Giubileo 2025 in fase di organizzazione, sono con ogni probabilità finiti al centro anche l'arrivo del presidente ucraino Volodymyr Zelensky a Roma di domani e, più in generale, le rispettive visioni del conflitto russo. Del resto che sul punto il Pontefice e Meloni perseguano strade differenti non è una novità. La diplomazia vaticana - come dimostrerebbe il messaggio che Bergoglio avrebbe inviato a Vladimir Putin negli ultimi giorni - è sempre attivissima nel tentativo di spingere verso la pace, passando per la diminuzione degli armamenti in campo e la tutela della popolazione. Una visione universalmente condivisa da Meloni e dal governo italiano che però, ancora in questa fase, non possono permettersi passi indietro nel pragmatico sostegno alla causa dell'Ucraina. A dimostrarlo sarà la stessa visita di Zelensky e, soprattutto, il prossimo G7 di Hiroshima, in Giappone. 

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Il Messaggero