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Giorgia Meloni rinvia per la seconda volta la conferenza stampa di fine anno in quanto "ancora influenzata". L'appuntamento è stato riprogrammato al 4 gennaio. Non era mai successo che un premier rimandasse l'appuntamento con i giornalisti per due volte di fila e così – per evitare di arrivare a un terzo rinvio se l'indisposizione dovesse persistere – si è deciso che l'incontro con la stampa sarà direttamente l'anno nuovo, una volta approvata anche la legge di Bilancio. Nel frattempo, oggi è stato convocato un consiglio dei ministri, l'ultimo del 2023, dal quale si attendono possibili novità sul Superbonus.
Il caso influenza
Il 20 dicembre, Giorgia Meloni aveva già saltato – sempre per influenza, ma con tampone per il Covid negativo – il tradizionale scambio di auguri al Quirinale con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e le alte cariche. Quella mattina, la leader di FdI era andata alla recita della figlia, lasciata in anticipo proprio per ragioni di salute. Nel frattempo è emerso che la premier ha passato la notte di Natale a Milano, a casa dei genitori dell'ex compagno Andrea Giambruno, dormendo poi in albergo. Il giorno di Natale, invece, Meloni era stata vista sull'aereo diretto a Roma in compagnia della figlia Ginevra, con Giambruno sullo stesso volo ma seduto diverse file dietro.
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I nodi Mes e Superbonus
Ma in questi giorni Giorgia Meloni deve fare i conti anche con i casi Superbonus e Mes: su quest'ultimo la linea è stata ormai decisa e ieri il ministro dell'Economia Giorgetti è andato in Commissione Bilancio alla Camera a spiegare la posizione del governo italiano sul fondo salva-Stati; sul Superbonus invece si cerca fino all'ultimo una mediazione tra la linea rigorista e quella – rappresentata soprattutto da Forza Italia – che chiede una proroga di qualche mese della maxi detrazione (destinata altrimenti a calare da gennaio). Per Giorgetti «l’Italia per quattro anni ha preso un Lsd» e ora il governo Meloni deve «piano piano eliminare punto per punto tutte queste misure che non ci possiamo permettere». La soluzione finale potrebbe essere quella di un Sal (stato avanzamento dei lavori) straordinario, in quanto limitato solo ad alcuni lavori ritenuti particolarmente meritevoli. Possibile un decreto ad hoc nel consiglio dei ministri convocato oggi pomeriggio.
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