2 giugno, Meloni contro Trenta: mi ha escluso dalla parata e deride le Forze armate

Parata delle polemiche quella del 2 giugno di quest'anno. In primis per l'assenza di alcuni generali, della leader di FdI Giorgia Meloni e dell'ex ministro della...

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Parata delle polemiche quella del 2 giugno di quest'anno. In primis per l'assenza di alcuni generali, della leader di FdI Giorgia Meloni e dell'ex ministro della Difesa, Ignazio La Russa, per protesta contro la ministra Trenta. E poi per lo scontro tra il presidente della Camera Fico e Matteo Salvini sul tema "rom".


«Trenta mi esclude da parata del #2giugno? La #FestadellaRepubblica appartiene a tutta la Nazione. Da patriota non accetto che le nostre #ForzeArmate vengano derise dal Ministro, non mancherò mai di sostenerle ed esprimere orgoglio per il lavoro che fanno», twitta la Meloni in aperta polemica con il ministro della Difesa. 

Il rispetto del Paese/ Le ipocrisie nascoste nella festa che è di tutti
2 giugno, la parata delle defezioni. I generali: no a chi umilia i soldati. E Meloni: io esclusa

«Lunedi - ricostruisce il questore di Montecitorio Edmondo Cirielli in una nota - Meloni, ha richiesto, come ogni anno, due biglietti non nominativi per la parata del 2 giugno da destinare ai parlamentari di Fratelli d'Italia. Solo mercoledì il cerimoniale della Camera dei Deputati ha richiesto ufficialmente e come ogni anno un biglietto nominativo per il presidente di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni. La risposta negativa del ministero della Difesa ha scatenato non solo le perplessità dello stesso cerimoniale della Camera, ma anche di tanti dirigenti del ministero stesso, che hanno chiamato esponenti di FdI per esprime solidarietà e imbarazzo».
 

«In ogni caso - attacca Cirielli - il ministro Trenta può stare serena perché Giorgia Meloni non ha bisogno di farsi fotografare in tribuna alla parata del 2 giugno per dimostrare di essere vicina alle nostre forze armate: è e sarà al fianco delle donne e degli uomini in divisa domani, dopodomani e tutti i giorni, come sempre. Ed è vergognoso che un Ministro della Repubblica, per replicare ad una polemica politica di un'avversaria utilizzi addirittura i militari. È un fatto grave senza precedenti che fa capire quanto i 5 stelle stiano calpestando le Istituzioni», conclude Cirielli.
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Il Messaggero