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L'Eliseo questa mattina ha accolto il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Si tratta del primo impegno all'estero per il capo di Stato italiano dalla fine della seconda ondata della pandemia che si è incontrato con il presidente francese Emmanuel Macron. Insieme hanno ribadito il loro impegno comune nel campo della «solidarietà europea».
La proposta del nuovo servizio civile franco-italiano
Macron ha espresso affetto e ammirazione per Mattarella con il quale stamane è stato deciso di procedere con un Trattato bilaterale di cooperazione rafforzata per stringere ulteriormente le relazioni tra i due Paesi. Questo accordo dovrebbe permettere «di offrire ai popoli e ai giovani vere prospettive e consentirà che i giovani si impegnino in insieme in un servizio civile franco-italiano», ha dettagliato il presidente francese.
Sergio Mattarella e Giorgio Armani, l'incontro privato a Parigi
I complimenti di Macron
Parole di apprezzamento anche per il modo in cui l'Italia ha saputo far fronte alla pandemmia. «Il modo in cui siete stati i primi in Europa a far fronte all'inimmaginabile, e il modo in cui avete risposto all'emergenza - ha detto il presidente Macron - ha impressionato. Voglio esprimervi il rispetto e l'amicizia di tutta la Francia per le vittime e le famiglie delle vittime del Covid-19 in Italia. E dirvi quanto, durante i primi tempi, sappiamo che avete dovuto affrontare spesso da soli questo virus». Nell'incontro i capi di Stato hanno anche sottolineato il rapporto culturale e economico molto intenso che lega da secoli Italia e Francia.
Lo schiaffo a Macron fuori da una scuola alberghiera
Mattarella: «Non basta mettere cartello di divieto di ingresso all'Africa»
«In Italia qualcuno si illude che si possa mettere il cartello divieto d'ingresso», dall'Africa. Lo ha detto il capo dello Stato, Sergio Mattarella, nel corso del colloquio a porte chiuse con Macron.
Il Presidente della Repubblica Mattarella arriva a Parigi per l'incontro con Macron
Mattarella, nel suo intervento alla Sorbona
Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha quindi raggiunto l'Università La Sorbona e qui ha sottolineato ancora l'importanza dell'Unione Europea sul versante dell'immigrazione. «Donne, bambini, uomini in fuga, difficilmente possono essere individuati come un nemico. Già all'epoca della Seconda guerra mondiale l'indifferenza, se non la aperta ostilità verso i profughi che bussavano alle frontiere, caratterizzò una stagione che sarebbe stata segnata da crimini efferati, dei quali l'umanità non deve perdere il ricordo», ha spiegato Mattarella nel suo discorso.
Per Mattarella è necessario «dotarsi di una politica dell'immigrazione e dell'asilo all'altezza dei valori che sono alla base del progetto di integrazione europea. Questo costituisce un obiettivo primario per la stabilità e la coesione stessa dell'Unione oltre che per poterci confrontare con i Paesi della regione in maniera credibile». «In Europa - ha proseguito - è cresciuta una nuova consapevolezza, che supera e azzera improvvidi e modesti diversivi di contrapposizioni all'interno dell'Unione».
L'orizzonte europeo secondo Mattarella
«L'accrescimento della, comune, condivisa, sovranità europea è l'obiettivo: per esso occorre lavorare. Del resto è espressamente riconosciuta come finalità dai Trattati. La dialettica politica tipica di ciascuna comunità organizzata in Stato non può essere motivo o pretesto per indebolire o porre in discussione i caratteri fondanti dell'Unione», ha aggiunto ancora Mattarella alla Sorbona. «Si tratta di elementi inscindibili fra loro: non vi può essere democrazia senza libertà; libertà senza democrazia; libertà e democrazia senza giustizia sociale che consente il perseguimento della prosperità», ha concluso il presidente della Repubblica.
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Il Messaggero